Titoli azionari ad alto rendimento da non farsi scappare

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Tra i distributori di elettronica italiani, Esprinet è quello che ha fatto peggio nel corso dell’ultimo anno quando ha perso oltre il 55%. Nonostante questa forte discesa, però, la spinta ribassista non accenna a placarsi. Nel medio/lungo periodo, infatti, solo una chiusura settimanale superiore a 7,56 euro potrebbe imprimere la svolta rialzista.

Andiamo, quindi, a vedere quali siano le motivazioni alla base della scelta di Esprinet tra i titoli azionari ad alto rendimento da non farsi scappare.

I criteri per selezionare titoli azionari ad alto rendimento da non farsi scappare

Per effettuare la scelta del migliore titolo abbiamo utilizzato strumenti che permettessero di effettuare una selezione secondo i seguenti criteri:

  1. Il rendimento si colloca nella top 25% dei pagatori di dividendi del mercato in esame (l’Italia nel nostro caso)?
  2. Il dividendo è rimasto stabile negli ultimi 10 anni? Il dividendo è cresciuto negli ultimi 10 anni?
  3. I dividendi sono coperti dagli utili? Si prevede che i dividendi saranno coperti dagli utili in futuro?
  4. L’azienda ha un livello di indebitamento gestibile? L’azienda è in grado di coprire gli interessi da pagare?

Applicando questi criteri scopriamo che il titolo che meglio risponde a questi criteri è Esprinet.

Il rendimento del suo dividendo negli ultimi anni è sempre stato superiore al 7%. Le stime per i prossimi anni, invece, indicano un rendimento dell’ 8% circa. Inoltre, il pay-out del dividendo è di circa il 50%.  Infine, la situazione finanziaria della società è ottima.

Come riportato su riviste internazionali, il consenso medio degli analisti è comprare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione superiore al 120%.

Le indicazioni dell’analisi grafica dove acquistare

Il titolo azionario Esprinet (MIL:PRT) ha chiuso la seduta del 17 agosto a quota 7,13 euro, in ribasso del 2,86% rispetto alla seduta precedente.

La proiezione di breve è rialzista, ma la seduta del 17 agosto potrebbe avergli dato il colpo di grazia. Come si vede, infatti, la chiusura giornaliera è stata inferiore all’importantissimo supporto in area 7,16 euro. La conferma di questa rottura potrebbe determinare un’inversione ribassista allineando la tendenza di breve a quella di medio/lungo. In questo caso, quindi, le quotazioni potrebbero scendere almeno fino in area 5 euro.

Al rialzo, invece, le quotazioni potrebbero dirigersi verso gli obiettivi indicati in figura. In particolare la massima estensione rialzista potrebbe andare a collocarsi in area 8 euro.

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