Spiare lo smartphone è possibile fino ad un certo punto. Quando è reato?

operatori telefonici soluzioni

C’era un tempo in cui la fiducia tra marito e moglie correva molti meno rischi rispetto a oggi.

Nell’era di internet e delle nuove tecnologie tutto è molto semplice: non solo le attività lecite ma anche quelle illecite.

I social network e le moderne tecnologie hanno senza dubbio aumentato le possibilità di tradimento.

Non sono pochi i casi di matrimoni che finiscono per un tradimento online.

Scoprire un tradimento con lo smartphone è roba da ragazzi basta dare uno sguardo al cellulare o introdursi nel profilo facebook del compagno per scoprire tutto.

Non è detto, però, che le prove acquisite possano essere utilizzate nel giudizio di separazione.

Anche l’attività di “spionaggio” può avere conseguenze di carattere penale.

Spiare lo smartphone è possibile fino ad un certo punto. Quando è reato?

Spiare le conversazioni sullo smartphone del coniuge o di qualunque altra persona è reato.

Chi, senza il permesso del legittimo proprietario, legge email, sms ed ogni altro tipo di informazione, compie una violazione della privacy, un accesso abusivo a sistema informatico e, in alcuni casi, una rapina.

Il reato sussiste anche quando si spiano le conversazioni del coniuge e queste servono per provare in Tribunale il tradimento del coniuge ai fini dell’addebito della separazione.

Quale reato commette chi spia

L’art. 15 della Costituzione sancisce il diritto alla segretezza della corrispondenza: “la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”.

La loro limitazione può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Chi si appropria del cellulare o accede nel profilo Facebook del coniuge o nel computer per spiarne le conversazioni commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico ex art. 615 del codice penale ed è punito con la reclusione fino a tre anni.

Inoltre, se la sottrazione del telefono o di altro dispositivo elettronico informatico avviene dietro minaccia o violenza, si tratta di rapina.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 2429 del 10 giugno 2016 con la quale venne confermata la condanna di 1 e 8 mesi di reclusione ad un uomo che aveva spiato le conversazioni della moglie dopo avergli sottratto il cellulare con violenza.

Spiare lo smartphone è possibile fino ad un certo punto. Quando è reato?

Dunque chi spia conversazioni altrui anche se queste servono ad acquisire delle prove, in realtà commette lui stesso un reato e le prove acquisite con questi mezzi non saranno prese in considerazione.

C’è anche chi sostiene il contrario

Non mancano i pareri contrari. Il Tribunale di Roma nel 2016, ha stabilito che non costituisce reato spiare le conversazioni del partner convivente quando il cellulare viene lasciato a portata di mano, poiché quando si convive la privacy si riduce.

Approfondimento

Il selfie con l’amante non è causa di addebito della separazione

Consigliati per te