Sospensione scadenze fiscali ad agosto per molti contribuenti

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Sospensione scadenze fiscali ad agosto per molti contribuenti. Si tratta della consueta sospensione feriale del mese di agosto che vedrà un stop ai pagamenti fino al prossimo 20 del mese. Al momento della ripresa, però, la corsa al saldo senza aggiungere ulteriori oneri sarà un imperativo. Difatti, le scadenze saranno moltissime dopo le vacanze. Il team di ProiezionidiBorsa vi illustra come funzionerà nelle prossime settimane.

Perché ci sarà una sospensione dei versamenti e chi coinvolgerà?

Fino al prossimo 20 di agosto adempimenti e versamenti saranno sospesi per la cosiddetta pausa di Ferragosto. Questo si traduce in periodo di fermo sui versamenti che riguardano le Partite IVA ed i contribuenti. Il rinvio avrà come diretta conseguenza l’accavallarsi di numerosi pagamenti al momento del rientro. Soprattutto per i ritardatari o i i pagatori dell’ultimo minuto. Questo tipo di sospensione rientra nel consueto ordine del rapporto Fisco-cittadino. Infatti, è proprio l’art. 37 del D.L. 233/2006 a prevederlo: dal 1° agosto al 20 di agosto di ogni anno, si stabilisce una naturale proroga che fa seguito alla chiusura.

Insomma, anche il Fisco va in vacanza ma al rientro saranno quasi 200 gli adempimenti ai quali si dovrà corrispondere. Infatti, la data del 20 agosto segna anche la scadenza dei versamenti con una maggiorazione dello 0,40% su: saldo e acconto Irpef e Ires per i titolari di Partita IVA. Scadenza che si colloca a fine mese per i lavoratori dipendenti e per i titolari di pensione.

Sospensione scadenze fiscali ad agosto per molti contribuenti: quali saranno le conseguenze?

In sostanza, saranno quindi i titolari di Partita IVA a dover correre ai ripari entro il giorno del rientro dalla sospensione. In particolare, tra questi troviamo coloro che hanno scelto il rinvio a 30 giorni delle scadenze fissate al 20 di luglio.  Questi contribuenti saranno quelli che avranno come data ultima per il saldo proprio il 20 di agosto senza l’aggravio degli interessi. Nella medesima situazione versano anche i commercialisti che andranno incontro ad una vera e propria corsa affannosa. Proprio questi ultimi, nei mesi precedenti, hanno sollevato la questione per eliminare il balzello degli interessi allo 0,40% in considerazione della situazione pandemica. Allo sciopero di categoria annunciato per il prossimo 16 settembre, si attendono eventuali ed ulteriori risposte da parte del Governo al riguardo.

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