Sorprendente come la riforma pensioni incuta timore nei nati del 1960 e si cerca la strada per evitare i 5 anni ma senza penalizzazione 

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Le parti sociali in vista della riforma pensioni presentano un progetto per superare la pensione anticipata Quota 100. Infatti, è ormai deciso che la Quota 100 sarà disposta in soffitta. Ma è sorprendente come la riforma pensioni incuta timore nei nati del 1960 e si cerca la strada per evitare i 5 anni ma senza penalizzazione. Con l’iniziativa delle parti sociali intitolata “Cambiare le pensioni adesso” hanno presentato le proposte della piattaforma unitaria. Le proposte prevedono ad una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro. Inoltre, mirano ad evitare lo scalone dei cinque anni che investe la classe 1960.

Riforma e scalone dei 5 anni

Le parti sociali temono lo scalone dei 5 anni che lascia la pensione anticipata Quota 100 dal primo gennaio 2022. Infatti, è sorprendente come la riforma pensioni incuta timore nei nati del 1960 e si cerca la strada per evitare i 5 anni ma senza penalizzazione.

La proposta è quella di inserire una maggiore flessibilità in uscita nel sistema previdenziale italiano. Infatti, la proposta prevede la possibilità di uscire dal lavoro all’età di 62 anni  con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Inoltre, è da escludere il sistema contributivo per il calcolo dell’assegno per entrambe le misure menzionate.

Pensione di garanzia per i giovani e vantaggi per le donne

La piattaforma unitaria prevede moltissime proposte da inserire nel sistema previdenziale. Infatti, chiede l’allargamento della platea dei lavoratori gravosi. Inoltre, prevede un riconoscimento alle donne.

Infine, una pensione di garanzia per i giovani, ed estendere ai pensionati la quattordicesima e il rilancio della previdenza complementare.

Il Governo al momento si tiene cauto. Ha aperto la possibilità di proroga di alcune misure già esistenti, ad esempio APE Sociale e l’Opzione Donna. In riferimento ai lavori gravosi dovrebbe terminare a breve l’esame delle due Commissioni paritetiche sull’insinuazione dei nuovi lavori gravosi e la spesa previdenziale da sostenere.

L’obiettivo è quello di diversificare l’età pensionabile considerando le mansioni gravosi proseguendo la strada delineata dalla Legge 232/2016.

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