Seminare da metà marzo questo amato ortaggio è possibile specialmente in queste zone d’Italia ed ecco un trucchetto della nonna

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Nonostante il clima ancora incerto e i cali di temperatura, i tempi sembrerebbero essere quasi maturi. Le giornate si vanno allungando ed anche il sole inizia a regalare un clima più mite. Certo, a spaventare sono le possibili gelate. Così andiamo nel nostro orto e consideriamo il microclima della zona. Per spazzare via ogni dubbio, intanto, potremmo guadagnare tempo con un semplice metodo che ora conosceremo. Così prepareremo la terra per eliminare le erbe infestanti.

Ne potrebbe valere la pena per poter piantare poi i cosiddetti fagiolini mangiatutto, una specie prelibata e molto diffusa. Sarà splendido raccoglierli in primavera inoltrata e gustarli come contorno saporito. Consideriamo però che il tempo da aspettare prima della raccolta sarà piuttosto lungo. Di regola ci possono volere anche 70 giorni. Così possiamo seminare da metà marzo questo amato ortaggio.

Adora i climi temperati ed una innaffiatura costante

I fagiolini mangiatutto possono essere molto suscettibili ai cali termici. Difficilmente potranno sopportare temperature inferiori ai 2 gradi. Questo spiega perché si consiglia di procedere solo nel centro o sud d’Italia. Sarebbero altrimenti troppo alti i rischi di rendere vani gli sforzi. Come anticipato, potremo coltivarli sfruttando un metodo molto raccomandato per questo ortaggio. Questo ci consente di rendere la terra pronta per una raccolta proficua. Guadagneremo anche 2 settimane di tempo per essere ancora più certi della stabilità delle temperature. Realizziamo così una falsa semina iniziale. Quando ne abbiamo parlato, abbiamo visto che i passaggi sono piuttosto elementari. Di buono c’è la quasi completa eliminazione di potenziali erbacce infestanti.

La concimazione per questo ortaggio è quella tipicamente organica. Utilizziamo preferibilmente il letame maturo, interrandolo ad una profondità media. Iniziamo con la semina. Seminiamo in file a distanza di circa 1 metro l’una dall’altra se utilizziamo cultivar rampicanti. Questi sono tendenzialmente da preferire per le piccole colture protette con raccolta da eseguire a mano. Ricordiamo che le esigenze idriche del fagiolino mangiatutto sono piuttosto elevate. Se si dovesse seccare, vedremmo semi striminziti e poco formati. Ricordiamo infatti l’origine tropicale della pianta. Dedichiamo quindi un innaffiamento costante. Questo non può essere sopperito dalle piogge, soprattutto se sono incostanti. Evitiamo il più possibile di bagnare le foglie.

Seminare da metà marzo questo amato ortaggio è possibile specialmente in queste zone d’Italia ed ecco un trucchetto della nonna

La raccolta avverrà verosimilmente tra fine maggio e giugno. Ricordiamoci di staccare i fagiolini a mano. Manteniamo però l’accortezza di lasciare una parte terminale del peduncolo, in modo da non rovinare l’ortaggio.

Attenzione, infine, alla fase della conservazione, visto che il fagiolino mangiatutto tenderebbe a deperire nel giro di poco tempo.

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