«Segui i soldi, troverai la mafia», fondi PNRR e criminalità nuovo Protocollo tra il Viminale e Confindustria

milionari

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il Premier Mario Draghi già da tempo sono in atteggiamento guardingo. E non perdono occasione per lanciare l’appello affinché gli organi preposti siano vigili. Così, già nel mese di gennaio l’inquilina del Viminale a Napoli, ne parla a chiare lettere. Durante la visita per firmare un Accordo per la promozione e l’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata della città, il Ministro non le manda a dire. Afferma che sul PNRR possono esserci infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. E nell’occasione mette in guardia dalle nuove forme che va assumendo la criminalità che si cela all’ombra di attività legali. Quindi, Forze di Polizia e Magistratura sono continuamente sollecitate per compiere al meglio il proprio lavoro.

Il metodo Falcone

Di qualche giorno fa la firma del Protocollo tra il Ministero dell’Interno e Confindustria. Si tratta di un’intesa di Legalità che ha l’obiettivo di «rafforzare l’impegno comune contro le infiltrazioni criminali nell’economia e tutelare più efficacemente il sistema d’impresa». Memori di quanto diceva Giovanni Falcone «segui i soldi, troverai la mafia», i Dicasteri sono all’erta. Tutto si gioca nell’assegnazione e nella gestione degli appalti. Con cifre stimate in milioni di euro per infrastrutture, innovazione e tecnologie. Dall’agricoltura, ai servizi, la viabilità e molto altro.

«Segui i soldi, troverai la mafia», fondi PNRR e criminalità nuovo Protocollo tra il Viminale e Confindustria

Confindustria rappresenta oltre 150mila imprese e la scelta di stringere una sinergia con l’Ente è per cercare di tutelare anche il settore dell’industria privata. Per crescere all’interno di un’economia sana e «realmente concorrenziale». La firma del Protocollo «con il Ministero dell’Interno rappresenta un’azione concreta di prevenzione contro la criminalità organizzata. Una minaccia, quest’ultima al buon Governo delle imprese e al bene del Paese» afferma Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria. Si punterà molto su alcune leve che potrebbero ostacolare le infiltrazioni criminali. E cioè semplificazione, trasparenza e  velocità dei processi amministrativi unitamente a controlli serrati. Si tratta di una strategia per cercare di evitare «quegli spazi in cui il combinato tra complessità delle procedure e assenza di regole, costituisce un passaggio facile per le infiltrazioni criminali».

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