Se un anno fa ti hanno venduto una polizza con preventivo di rendimento al 3/6% ecco perché avrai sorprese negative, e forse ti hanno preso in giro

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Se un anno fa ti hanno venduto una polizza con preventivo di rendimento al 3/6% ecco perché avrai sorprese negative, e forse ti hanno preso in giro. Anni fa amici, conoscenti e consulenti bussavano alla nostra porta. E ci proponevano una polizza assicurativa, con preventivo alla mano, che avevano un rendimento interessante a 10/20 anni. Ma non solo interessante. Assai interessante. Il refrain era più o meno il solito. “Se versi questa cifra ogni mese, ecco quanto prenderai tra 20 anni”. Dite la verità. E’ capitato anche a voi? E’ molto probabile.

Perché il trend era proprio questo

Da parte di consulenti ed assicuratori si proponevano polizze, multiramo ma non solo, che avessero dei rendimenti davvero superiori alla media del mercato. E la cosa piaceva e piace ancora agli italiani. Sapete perché? Perché, come ci dice l’Ufficio Statistico di ProiezionidBorsa, il 17% degli investimenti degli italiani è in questo campo. E perché la quota è destinata ad aumentare al ritmo di circa il 2,5% l’anno. Questo secondo i dati di AIPB, l’Associazione Italiana del Private Banking.

Ora, noi vogliamo solo farvi riflettere

Mettiamo davvero che qualche consulente vi proponga un prodotto assicurativo che vi dia, come rendimento, il 3% l’anno. Sarebbe un buon affare sulla carta, vero? E invece non lo è. Non lo è per niente. Come, direte voi? Un prodotto di investimento che mi dia il 3% annuo non è una valida soluzione? Beh, no. E sapete perché? Perché ci sono due cose da considerare. I costi e l’inflazione. E se la seconda per adesso è ancora sotto controllo (ma non per molto, pare), i primi non li decidiamo noi, ma la compagnia assicurativa. Ed a quanto ammontano? Di base dall’1,2% all’1,5% annuo. Più eventuali altre spese che, come ben sapete, da qualche parte ci sono sempre. Ah, e l’inflazione al momento è allo 0,7%. Quindi facciamo qualche conto.

Se un anno fa ti hanno venduto una polizza con preventivo di rendimento al 3/6% ecco perché avrai sorprese negative, e forse ti hanno preso in giro

1,5 sommato a 0,7% mi dà 2,2%. Poniamo per errore che altri costi e spese abbiano una bassa incidenza, diciamo dello 0,3%. A quanto siamo? Ah, già, siamo già al 2,5%. Quindi quel fantomatico 3% in realtà è un mero 0,5%.

E’ in corso un fenomeno curioso

Evidenziato anche da articoli apparsi su organi di stampa specializzata di rilievo nazionale. Ed è che a spingere per queste soluzioni, negli ultimi anni, sono state proprio le Reti. Reti di consulenti finanziari e private banker. Che hanno spesso chiari conflitti di interesse. Visto che gli ex promotori sono pagati a provvigione sul gestito. Ed hanno quindi ogni interesse a far sottoscrivere quanti più prodotti possibile, con più masse gestite possibili.

Quindi, con molta umiltà, ci poniamo una domanda. Visto che molti prodotti di investimento proposti a livello assicurativo sono molto meno performanti nella realtà di quanto proposto, è lecito proporli? Polizze index e unit linked, in particolare, sembrano fatte apposta per rendere più ricca la compagnia che le emette che non l’investitore. Questo anche visto che i rendimenti proposti non si materializzano mai. Se non a certe condizioni. Condizioni che chiaramente, quasi per magia, sono quasi sempre non attuabili.

Non sarebbe il caso che CONSOB, IVASS E ISVAP facessero qualcosa? Che proibissero prodotti diciamo farlocchi? Che promettono tanto, ma che poi non rendono certo quanto promesso? Perché l’investitore medio non vuole la luna. Ma sicuramente vorrebbe che quanto promesso su carta fosse realmente quello che poi andrà a percepire a scadenza. E questo, ahinoi, succede realmente di rado, se mai accade.

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