Scattano accertamenti e multe salatissime sull’imposta di successione e gli eredi devono pagare molti soldi all’Agenzia delle Entrate in questi casi

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Nel caso in cui il Fisco rilevi una errata quantificazione dell’imposta di successione sui beni ricevuti in eredità, potrebbero scattare dei controlli. Scattano accertamenti e multe salatissime sull’imposta di successione e gli eredi devono pagare molti soldi all’Agenzia delle Entrate in questi casi che prendiamo in esame di seguito.

Chi ha l’obbligo di pagare l’imposta di successione?

Esistono diverse tipologie di omissioni o di errori che gli eredi possono commettere al momento del pagamento dell’imposta di successione. Per prima cosa è sempre bene capire a chi spetti il pagamento di tale balzello. Una guida utile è consultabile nell’articolo “Chi deve presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Enatrate”. Esistono anche dei casi in cui non si pone l’obbligo del pagamento come invece abbiamo illustrato nell’articolo “Ecco gli eredi che non devono pagare l’imposta di successione”.

Nella generalità dei casi, le difformità che determinano più di frequente l’irrogazione di sanzioni sono le seguenti: omissione della denuncia di successione o dichiarazione infedele; violazioni procedurali nella determinazione degli attivi ereditari o indebita fruizione delle agevolazioni sulla prima casa.

Scattano accertamenti e multe salatissime sull’imposta di successione e gli eredi devono pagare molti soldi all’Agenzia delle Entrate in questi casi

Il contribuente che non rispetta quanto stabilisce il Legislatore in tema di successioni, potrebbe incorrere in pesanti conseguenze di tipo amministrativo. In linea generale, laddove figuri una omissione di versamento dell’imposta, la sanzione amministrativa può oscillare tra il 100% e il 240% dell’imposta dovuta. Le sanzioni quindi possono variare da qualche centinaia di euro fino ad importi molto elevati. In simili circostanze è utile ricordare che in ogni caso di ritardo nella messa in regola è possibile effettuare il ravvedimento operoso sul pagamento dell’imposta. Questa possibilità di perfezionare la propria posizione tributaria segue quanto disciplina l’art. 13 del D. Lgs. n. 472/1997. Per i ravvedimento operoso è possibile utilizzare il modello F24 per corrispondere all’Agenzia delle entrate quanto dovuto. Prima si effettua il ravvedimento, più bassa la sanzione da pagare al Fisco.

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