Scatta la corsa ai titoli che potrebbero avere un clamoroso rialzo con l’inflazione in frenata

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Giovedì 10 novembre potrebbe essere stata una data importante per risparmiatori, consumatori e famiglie in generale. In USA è stato diffuso un dato che potrebbe cambiare lo scenario economico dei prossimi mesi. Per la prima volta da gennaio il tasso tendenziale dell’inflazione negli Stati Uniti è calato. In sostanza l’incremento dei prezzi è stato il più basso dell’anno. Quali implicazioni può avere questa notizia?

Il calo dell’inflazione in USA potrebbe presto trasferirsi in Europa e quindi anche in Italia la corsa dei prezzi potrebbe frenare nei prossimi mesi. Ci sarebbero risvolti positivi per le famiglie perché i costi della bolletta dell’energia e del carrello della spesa sarebbero meno pesanti. Inoltre ci sarebbero risvolti positivi anche per tutti i risparmiatori. Scopriamo perché.

La grande opportunità che offre un possibile calo dell’inflazione

Il calo dell’inflazione potrebbe spingere le banche centrali a ridurre l’intensità degli aumenti dei tassi di interesse. Il rallentamento dell’incremento del costo del denaro favorisce il calo dei rendimenti dei titoli di Stato e il rialzo del valore. Per esempio, quando è arrivata la notizia del rallentamento dell’inflazione, il rendimento delle obbligazioni governative USA è crollato, specialmente di quelle a 2 anni. Inoltre le Borse azionarie hanno avuto una impennata. I tre maggiori indici USA hanno realizzato rialzi compresi tra il 3% e il 7% e anche Piazza Affari ha sfiorato un rialzo del 3%.

L’inflazione travolgente nell’ultimo anno ha spinto al ribasso i prezzi dei titoli di Stato. Così molti risparmiatori hanno preferito andare sul sicuro e investire sui Buoni fruttiferi postali. Infatti l’investimento in Posta non offre i rendimenti maggiori del mercato ma garantisce un rendimento sicuro. Grazie a un Buono fruttifero postale, per esempio, è possibile portare a casa un gruzzoletto di 2.275 euro.

Ma col mutamento di scenario sul nostro mercato, BTP e BOT adesso potrebbero rappresentare un’opportunità da non perdere.

Scatta la corsa ai titoli che potrebbero avere un clamoroso rialzo anche in caso di inflazione in frenata

La possibile frenata dell’inflazione in Europa potrebbe spingere la BCE a rallentare sul rialzo dei tassi e quindi a bloccare l’aumento dei rendimenti. Con i rendimenti in possibile calo, torneranno a salire i prezzi delle obbligazioni. Infatti si assisterà ad una corsa ad acquistare titoli che oggi offrono interessi che nel prossimo futuro non saranno garantiti. Un solo esempio. Nella giornata della comunicazione dell’inflazione USA, il prezzo del BTP decennale con scadenza nel dicembre del 2032 (Isin IT0005494239) è balzato di 2 punti. In un solo giorno il prezzo è passato da 86 centesimi a 88 centesimi, con un rialzo del 2,3%.

Una scommessa da non perdere

Con il possibile calo dei rendimenti scatta la corsa ai titoli con un potenziale rialzista maggiore. Chi volesse scommettere sul calo dell’inflazione nei prossimi mesi, potrebbe puntare sui BTP e guadagnare da un possibile rialzo dei prezzi. Le scadenze più lontane avranno un incremento di valore maggiore. Ma il calo dell’inflazione potrebbe essere una opportunità anche per BOT e conti di deposito. Infatti chi oggi acquista un Buono ordinario del Tesoro a 12 mesi si garantisce un rendimento del 2,6% lordo. Ma anche chi investe in un conto di deposito può garantirsi un rendimento del 4% lordo per i prossimi anni. Con il calo dell’inflazione questi rendimenti potrebbero tornare ad essere un miraggio per molto tempo.

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