Rosario Miraggio a Sperlonga e il parroco annulla il concerto, ecco perché

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E la mente va al lontano 2014 e a quanto accade a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, durante la processione in onore della Madonna delle Grazie. Ad un certo punto la statua della Vergine con al seguito parte del Consiglio comunale e i sacerdoti si ferma dinanzi l’abitazione del boss locale. Così il capo clan del posto, Giuseppe Mazzagatti, condannato all’ergastolo per omicidio e associazione a delinquere, riceve il saluto speciale dell’effigie. Le Forze dell’Ordine abbandonano la processione per l’imbarazzante gesto e la novella finisce sui giornali, divenendo notizia di carattere nazionale.

Il don non perdona e a Sperlonga Rosario Miraggio non si esibisce

Adesso è il caso di dire che don Gaetano Manzo non perdona. Arriva Rosario Miraggio a Sperlonga e il parroco gli dà filo da torcere. Memoria fine, il sacerdote ricorda di quanto sarebbe accaduto circa 13 anni prima durante un concerto del cantante napoletano in altra località. Qui, dal palco, l’artista avrebbe salutato un detenuto in carcere. Il don non la fa passare liscia e annulla il concerto. Sulla pagina Facebook della parrocchia l’annuncio non consente di visualizzare i commenti. Come a dire: così sia. Punto.

Rosario Miraggio a Sperlonga e il parroco annulla il concerto, ecco perché

La risposta del cantante è repentina. Ai suoi fans comunica tramite social: «non potevo sapere nulla allora, come non posso saperlo oggi, essendo invaso da richieste di videomessaggi e fotografie alle quali non mi sottraggo». Insomma, Rosario Miraggio non poteva sapere. Così dice. E annuncia che devolverà il cachet alla parrocchia punitrice riservandosi inoltre di ricorrere a vie legali «per tutelare la mia immagine e quella della mia famiglia».

La narrazione popolare napoletana

La notizia in un certo modo suscita simpatia. Pare sia frutto di un soffio giornalistico locale che avrebbe rivelato i (presunti) scheletri nell’armadio di Miraggio. E l’origine della rivelazione shock sarebbe nelle dichiarazioni di alcuni politici della zona, che avrebbero messo malelingue. Fosse successo nel napoletano, non se ne sarebbe accorto nessuno! Fuori Regione questo tipo di notizie, se vere, fanno ancora scalpore. Sulle esibizioni e i successi di molti neomelodici partenopei c’è tutta una narrazione folkloristico-letteraria che rende conto di una certa simpatia con persone dalla dubbia condotta. Ma sono illazioni che appartengono alla narrazione popolare di cui non disponiamo di alcuna evidenza giudiziaria. Tutto finisce con una bella canzone che fa scattare la lacrima di mamma e papà nel giorno del fatidico sì della figlia o figlio prediletto.

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