Quanto costa un matrimonio al Castello delle Cerimonie di Donna Imma

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Per un viaggio virtuale all’interno del castello più famoso d’Italia, bisogna disporsi. Perché ad esser noti si è amati e odiati. Così il celebre Mainiero, il cui nome autoctono è Castello La Sonrisa, può rappresentare il sogno di una vita o un luogo in cui sacrificarsi un’intera giornata. Perché i matrimoni da queste parti durano anche dieci ore di seguito.

La notorietà della location arriva con la serie TV omonima: una sorta di docufilm del classico matrimonio napoletano. Dove lo sfarzo la fa da padrone, l’eccentrico e l’esagerazione sono la regola aurea. Così da Sant’Antonio Abate, un paese che conta meno di 20mila abitanti, parte della città metropolitana di Napoli, nasce un’azienda che funziona a meraviglia. Spazi e sale immense per consentire agli ospiti ogni forma di comfort.

Costi e tempi di prenotazione

Per festeggiare qui il proprio matrimonio, un compleanno o un Battesimo è bene pensarci molto tempo prima. Quasi ancora prima di trovare il proprio partner. I tempi di attesa si stimano intorno ad un anno e mezzo/due. Quindi per un Battesimo bisogna prenotare ancora prima del concepimento. E molti si chiedono giustamente quanto costa un matrimonio al Castello delle Cerimonie immaginando che le cifre siano da capogiro. Invece no. Fonti ufficiose riferiscono che un pranzo di tutto rispetto parte dagli 80 o 90 euro a persona fino ad un massimo di 200 euro.

Ovviamente nel piatto non troveremo il finger food ma piatti con quantità discrete. La qualità dei prodotti è una garanzia totale perché gli ospiti, oltre al fasto, devono gustare cibi eccezionali. Dalla preparazione, alla cottura e alla mise en place. Tutto è perfetto. Basta scrollarsi di dosso l’allure del pesce crudo e della cucina gourmet, chiudere gli occhi, respirare e immergersi in una realtà altra. Un po’ come fossimo all’interno dell’antica Reggia di Versailles.

Quanto costa un matrimonio al Castello delle Cerimonie di Donna Imma

La gestione ovviamente è a cura di Donna Imma Polese, figlia del «boss» don Antonio, che è venuto a mancare da qualche anno. Lo slogan che poi è un chiodo fisso della gestione è che questo è il «luogo dove i sogni diventano realtà». Fosse anche di carta pesta. Qui confluiscono i risparmi di una vita di famiglie non necessariamente benestanti che vogliono vivere una giornata da favola. Fantastica e ai limiti della realtà. E così sia. Ciò che sorprende e non ha prezzo è l’approccio al cliente. Che, non a caso, qui si chiama ospite.

Realmente ogni coppia, ogni festeggiato (o festeggiata) è intesa come persona che ha diritto ad essere felice. Almeno per un giorno. E si fa di tutto per riuscire nell’intento. Con tanto di affetto sincero. Aspetto che non troveremmo mai negli aperitivi sciccosissimi sulle terrazze minimal ed esclusive dei centri storici con vista. Dove, poi, nessuno lo dice ma se non fosse per qualche drink che contiene un po’ di calorie si torna a casa col buco nello stomaco. Ma è vietato ammetterlo.

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