Quanto perdono gli eredi legittimari se il defunto ha fatto testamento olografo pubblico o segreto e quando si può impugnare

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I parenti più stretti del defunto vengono in parte tutelati dalla legge. Una parte del patrimonio della persona deceduta deve essere destinato esclusivamente ai congiunti.
Questo significa che con il testamento, il defunto non può disporre come vuole dei propri beni o meglio può farlo solo in parte.
Esistono quote disponibili che potrebbero essere sottratte ai congiunti per espressa volontà del defunto.

Dopo la morte del proprio caro si può scoprire l’esistenza di un testamento con il quale aveva deciso di lasciare parte del patrimonio ad altri.

Quanto perdono gli eredi legittimari se il defunto ha fatto testamento olografo pubblico o segreto e quando si può impugnare

Quindi, quanto perdono gli eredi legittimari? Gli eredi legittimi sono il coniuge, i discendenti, gli ascendenti e tutti i parenti fino al sesto grado. Gli eredi legittimari sono quelli maggiormente tutelati dalla legge. Si tratta di coniuge e figli legittimi, naturali e adottivi.
Questi potranno ricevere, anche contro la volontà del testatore, una parte di eredità stabilita dalla legge.

Se il defunto non ha lasciato testamento i suoi beni verranno divisi tra coniuge e figli. In mancanza di questi entreranno in successione i genitori del defunto e gli altri eredi legittimi.

Se esiste un testamento le cose possono cambiare. Scoprire l’esistenza di disposizioni diverse da quelle conosciute potrebbe spiazzare chiunque. Inoltre ci si potrebbe trovare privati di somme importanti.

Nel caso di un solo figlio, ad esempio, la quota disponibile ammonta alla metà del patrimonio. Se ci sono più figli o un figlio ed il coniuge, la quota disponibile scenderà ad 1/3.

In caso di più figli e coniuge, il defunto potrà disporre di ¼ dell’eredità.

Cosa cambierebbe per gli eredi in caso di testamento

Pensiamo ad un’eredità costituita da 1 milione di euro. Se il defunto avesse deciso di lasciare il suo denaro ad un amico, i soldi dovrebbero essere ripartiti. Vediamo quanto perderebbero gli eredi legittimari in un caso come questo.

Facciamo l’esempio di una persona sposata, ma senza figli. In questo caso il milione di euro verrebbe ripartito a metà tra il coniuge e l’amico. Nel caso vi fossero 2 figli 500 mila euro andrebbero ai due figli, 250 mila euro al coniuge e 250 mila all’amico.

Non è da sottovalutare dunque l’impatto che potrebbe avere un testamento.

Se crediamo sussistano motivi per cui convenga impugnare il testamento, presenteremo un atto di citazione presso il Tribunale del luogo dove si è aperta la successione. Prima di fare questo però è obbligatorio tentare una mediazione tra le persone interessate. Si può impugnare il testamento per vizi formali o sostanziali e si dovrebbe fare entro 5 anni per vizi meno gravi, che possono determinarne l’annullabilità.

Si può impugnare un testamento olografo se non si riconosce la scrittura del testatore o se manca la sua firma.

Il procedimento è complesso e comporta degli esborsi di denaro. Dunque bisogna valutare l’effettiva opportunità di procedere.

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