Quanto costa tenere soldi liquidi fermi su libretto postale o conto corrente

conto

Spesso la paura di sbagliare una data scelta d’investimento porta a stare fermi, cioè a rifugiarsi nella liquidità. Peraltro la cronaca è piena di storie di risparmio tradito, per cui è comprensibile il timore di chi si è sudato quei soldi.

Tuttavia, come spesso accade nella vita, anche nel campo degli investimenti la virtù sta nel mezzo. L’antidoto alla legittima paura del perdere soldi non sta nell’inerzia, nel rifugiarsi dietro la liquidità. Primo perché anche questa scelta è spesso onerosa. Secondo perché si subiscono per intero gli enormi danni derivanti dall’inflazione.

Alla luce di ciò, vediamo realmente quanto costa tenere soldi liquidi fermi su libretto postale o sul più comune e tradizionale c/c.

I costi di gestione del libretto di risparmio postale contro quelli del c/c

Partiamo anzitutto dai costi vivi, ossia dalle classiche spese di tenuta conto.

Il libretto di risparmio postale (LRP) è un prodotto di Cassa Depositi e Prestiti e distribuito da Poste dal lontano 1875. Si tratta di un prodotto molto sicuro che gode della garanzia dello Stato sui soldi depositati. Lo strumento consente di versare e prelevare in tutti gli uffici postali. Oppure di prelevare presso gli ATM Postamat, senza commissioni, tramite carta libretto o app BancoPosta.

Il prodotto viene emesso in 4 tipologie differenti e prevede in ogni caso l’assenza di costi, tranne quelli di natura fiscale. Vale a dire l’imposta di bollo di 34,20 euro annui (per le persone fisiche, di 100 euro per quelle giuridiche) quando la giacenza media annua supera i 5mila euro.

Il conto corrente, bancario o postale, prevede spesso un canone mensile di gestione. Gli intermediari spesso danno modo di ridurlo (in alcuni casi fino ad azzerarlo) all’attivazione di svariati servizi. Altre volte lo propongono a pacchetto, ossia a un canone fisso che prevede l’erogazione di un tot di servizi e facendo pagare a consumo tutto il resto.

Ora, fermo restando che tutto dipende da caso a caso, i conti più economici e/o a canone zero sono quelli online, dove l’utente disbriga tutto in autonomia. I conti postali si piazzano in genere a metà strada rispetto ai c/c bancari più tradizionali, specie quelli più complessi in termini di servizi offerti.

Quanto costa tenere soldi liquidi fermi su libretto postale o conto corrente

Accanto ai costi vivi vanno considerati anche i costi che non si vedono, cioè quelli che si pagano senza sostenerli effettivamente. Il riferimento è all’inflazione, che secondo le proiezioni BCE dovrebbe generare danni per circa il 15,5% in soli 36 mesi. Ossia nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2024.

Spieghiamolo con un semplice esempio. Ipotizziamo di essere agli inizi del 2022 e di avere 20mila euro con cui comprare una berlina nuova di zecca. Tuttavia, per motivi vari decidiamo di rimandare l’acquisto al 31 dicembre 2024, tenendo fermi i soldi per non spenderli e non perderli.

Purtroppo tra 27 mesi scopriremo che quell’auto, la stessa e identica che non abbiamo comprato a gennaio, costerà circa 3mila euro in più. Oppure potremmo spendere sempre la stessa cifra (20mila euro) ma in cambio ci darebbero un’auto senza il cambio e il motore.

Anche i mancati incassi sono dei costi nel tenere fermi i soldi

In alternativa, e in attesa dell’acquisto dell’auto, potremmo investire i soldi in uno strumento a rischio quasi nullo. Cioè in un prodotto avente più o meno lo stesso grado di rischio di un c/c. In tal modo potremo guadagnare qualcosina, ad esempio il 5% lordo in 3 anni. Si tratta di un guadagno insufficiente a coprire la perdita dovuta all’attuale carovita, ma utile comunque a smorzarla.

In sostanza anche i mancati guadagni (il c.d. costo opportunità) rientra tra i costi da considerare.

In definitiva, investire di per sé non è pericoloso, mentre lo è non sapere fino in fondo quello che si va facendo. Un principio che vale anche per chi sceglie di restare liquido a tutti i costi, specie nel medio-lungo termine.

Lettura consigliata

7 dei migliori investimenti del risparmiatore medio per sfruttare i risparmi

Consigliati per te