Psicoterapia con o senza intelligenza artificiale? Vediamo se la risposta è in grado di sorprenderci

Psicoterapia con o senza intelligenza artificiale

Il futuro ci riserva incredibili soprese e innovazioni sconvolgenti, anche in campi delicati come la cura dei disagi mentali e della psiche. Quali sono i limiti?

Non è più considerato un taboo parlare dei propri problemi in pubblico o dire apertamente che andiamo dallo psicologo. Le funzioni a cui assolve la psicoterapia oggi sono numerose e non si fermano all’esplorazione. Possiamo imparare a conoscerci meglio attraverso un’attività che è in grado di metterci di fronte a uno specchio per permetterci di vedere chiaramente. Negli ultimi anni le sedute sono cambiate anche grazie alla possibilità di collegarsi on line. Il progresso sta entrando di prepotenza in questo settore anche se alcuni limiti sembrano attualmente invalicabili.
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta riguardando tutti i settori della nostro vita. Tra non molto sarà al nostro fianco come successo con il Mondo di Internet e non ne potremo più fare a meno. Ci si chiede però se l’Intelligenza Artificiale dovrà affiancare il nostro terapista o prenderne il posto. I vari esperimenti stanno seguendo entrambe le direzioni.

Psicoterapia con o senza intelligenza artificiale? Problemi da risolvere

Sarebbero gli stessi psicologi a proporre un’apertura verso l’Intelligenza Artificiale per fare in modo che il loro lavoro venga completato e integrato nella maniera più efficiente. Utilizzare eticamente le tecnologie controllandole secondo protocolli determinati potrebbe portare a migliore le valutazioni e gli aiuti da dare ai pazienti.

Ma alcuni dubbi rimangono. Non sappiamo esattamente quali siano le conseguenze del condividere con una macchina i dati più sensibili. Non sappiamo cosa possa portare una condivisione basata su linguaggi che la macchina conosce a memoria ma che noi ignoriamo. Sostituire la persona del terapista con una macchina porta alla luce problemi di carattere deontologico che non sappiamo se risolvibili o meno.
Eppure i problemi maggiori sarebbero altri.

Primo fra tutti l’empatia. Quindi le sfumature della comunicazione tra esseri umani. Quando ci occupiamo di salute mentale l’aspetto verbale è più complicato del normale. Devono essere interpretati gesti, tono di voce e volume. È necessario ricercare un campo comune in cui incontrare il paziente e creare complicità. Sono cose che un algoritmo ancora non è in grado di fare. Il linguaggio delle macchine è rigido mentre in terapia l’ambiente richiede flessibilità. La frequentazione crea modelli linguistici che vengono ripetuti o modificati durante le sedute per ottenere il risultato richiesto.

Cosa attendere nel tempo

Psicoterapia con o senza intelligenza artificiale? I ricercatori della Stanford University hanno creato un tool link in grado di analizzare le sessioni di psicoterapia. Si può trovare come open source sulla piattaforma Github. Analizza le caratteristiche del linguaggio, l’utilizzo della grammatica, il tempo impiegato dal terapista nel parlare. Queste analisi servono per arrivare a determinare i cambiamenti che il lavoro del terapista con il paziente subisce durante le varie sessioni.
A parte questo tipo di aiuto, però, al momento non sembra che l’Intelligenza Artificiale sia in grado di sostituire un terapista quando ne abbiamo effettivamente bisogno. Il supporto pare sia per ora il collocamento migliore di questa incredibile innovazione tecnologica. In futuro potrebbero aprirsi scenari diversi. Non dimentichiamo che negli Stati Uniti è stato sperimentato un processo in cui l’avvocato difensore era un’Intelligenza Artificiale che aiutava l’accusato a difendersi. Il tempo ci dirà fino a dove sarà lecito spingerci.

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