Psicologia del corteggiamento maschile, i segnali degli uomini

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Sulle relazioni sentimentali tra individui di sesso opposto è stata scritta fior di letteratura. Poche cose al Mondo si presentano complesse quanto i rapporti tra esseri umani. In particolare, uomini e donne non sempre hanno lo stesso modo di pensare, comunicare e interfacciarsi con il prossimo.

Indifferentemente dall’orientamento privato di un soggetto, esiste anche una forma di retaggio culturale che in parte imbriglia ancora i comportamenti dei due generi opposti. È utile, dunque, apprendere alcuni elementi di psicologia del corteggiamento maschile, iniziando da elementi di base, come la prossemica.

Le intenzioni di un uomo, infatti, si manifestano perlopiù con gesti fisici di avvicinamento, o viceversa di chiusura. In un momento in cui le identità di genere diventano sempre più fluide e i ruoli si sovrappongono, esistono ancora dei parametri legati ai meccanismi della comunicazione non verbale che possono essere letti e utilizzati.

Vi sono gesti, atteggiamenti, tendenze, che non riguardano i mutamenti culturali e di costume, ma qualcosa di più radicato e ancestrale, che ha a che fare direttamente con l’istinto. Una spinta ad agire che si tramuta in gesto. Chi possiede la capacità di leggere i corpi, detiene la chiave di lettura dell’anima.

Psicologia del corteggiamento maschile, i segnali degli uomini

Nel malaugurato caso che un uomo decidesse di non dichiararsi con la sua potenziale (e impaziente) futura partner, il suo interesse potrebbe trapelare ugualmente dalla gestualità con cui si esprime. I motivi per cui un uomo potrebbe decidere di non palesare i propri sentimenti, sono dei più svariati. Il timore di fallire, di non essere all’altezza, ma anche dei blocchi di tipo razionale o culturale.

L’innamoramento si sposta su binari istintuali, mentre i comportamenti sono più spesso dettati da certo raziocinio. Una volta che si ha preso coscienza di queste dinamiche, osservare l’oggetto delle proprie passioni dall’esterno e fare un’analisi lucida sulle sue reali intenzioni, sarà molto più facile.

Quando si tocca il volto

Ecco uno dei massimi segnali di gradimento possibili. Un uomo che si tocca il volto è un uomo cotto a puntino. Soprattutto, se si nota che tende a sfiorare le zone più sensibili al tatto e vulnerabili. Guance, mento, gola: coloro che trascinano le dita o solleticano queste aree stanno trasmettendo un segnale di forte coinvolgimento e fiducia.

Infatti, sottolineare con il tatto le aree più indifese del viso è un atto di fede verso l’altro, un modo che anche gli animali hanno per dire: “metto la mia vita nelle tue mani”. È un gesto che potrebbe avere qualcosa in comune con il gesto di sottomissione dei cuccioli, quando mostrano il ventre per dichiarare simpatia e disponibilità.

Quando un uomo cerca il contatto fisico

Più chiaro di così è impossibile. Quando il ragazzo che piace scherza con la ragazza del suo cuore e cerca costantemente di sfiorarla e prenderle la mano, il messaggio è evidente. Dichiarato o no, l’esigenza di stabilire un contatto fisico è indice di un gradimento altissimo e anche piuttosto insaziabile. Chi fa questo non ha davvero dubbi in merito. Non si è dichiarato? Solo questione di tempo. Il gesto di appropriarsi della preda è inequivocabile.

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