Pochi sanno che i responsabili di scorregge e crampi allo stomaco potrebbero essere questi comunissimi farmaci

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Leggendo i bugiardini, posti all’interno delle confezioni dei farmaci, è facile notare che la maggior parte di questi ultimi potrebbero provocare diversi effetti collaterali.

Questi, in genere classificati come lievi, moderati, gravi o letali, potrebbero sopraggiungere per una serie di motivi. Sulle nostre pagine abbiamo visto che alcuni effetti collaterali potrebbero comparire nel caso in cui ci sia un’interferenza tra farmaci ed alimenti. Ad esempio, anche l’AIFA raccomanda di non consumare formaggi e latticini se si assumono antibiotici come le tetracicline.

Altri effetti indesiderati, anche gravi, invece, potrebbero manifestarsi a causa dell’uso prolungato di alcuni farmaci. È il caso dei gastroprotettori che, a lungo andare, provocherebbero infezioni o un aumento del rischio di alcune malattie.

L’uso prolungato di una terapia farmacologica e il sovradosaggio sono, quindi, tra le cause principali della comparsa di questi disturbi. Ciò potrebbe capitare, come vedremo, anche quando si assumono i cosiddetti farmaci antiacidi, solitamente adoperati in caso di reflusso.

Pochi sanno che i responsabili di scorregge e crampi allo stomaco potrebbero essere questi comunissimi farmaci

Chi soffre di acidità di stomaco sa quanto possa essere fastidioso il fenomeno del reflusso gastroesofageo. Questo disturbo, molto frequente soprattutto in età lavorativa, potrebbe dipendere da diversi fattori inerenti allo stile di vita, come l’alimentazione e la gestione dello stress.

Oltre a questo, il reflusso potrebbe comparire anche a causa di una lenta digestione o per cause anatomiche. Una delle più frequenti è la debolezza di alcuni tessuti, come quelli che interessano lo sfintere esofageo. Questo non è altro che una piccola valvola, posta tra esofago e stomaco che, quando non tiene, provocherebbe un aumento dei reflussi acidi.

Tra i sintomi del reflusso solitamente abbiamo il rigurgito acido in bocca o il bruciore dietro lo sterno. Tuttavia, potrebbero manifestarsi anche tosse secca, attacchi di asma, abbassamento della voce, necessità di schiarirsi sempre la gola e insonnia.

Alimentazione e farmaci contro l’acidità

Per contrastare il reflusso e gli altri disturbi dovuti all’acidità di stomaco un primo passo potrebbe essere quello di limitare il consumo di alcuni alimenti. Tra questi ricordiamo il caffè, gli agrumi, il pomodoro, le carni grasse e affumicate, gli insaccati, i formaggi, gli alcolici e così via.

In secondo luogo, si potrebbero assumere dei farmaci, anche da banco, che possano dare sollievo al dolore e al bruciore di stomaco. Come abbiamo già anticipato, tra i più indicati troviamo i cosiddetti farmaci antiacidi. Questi ultimi contengono sostanze come l’idrossido di alluminio e di magnesio che, reagendo con l’acido cloridrico prodotto dallo stomaco, lo neutralizzano. Gli antiacidi, però, sarebbero in grado di contrastare solo temporaneamente i suddetti disturbi e non possono intervenire sui meccanismi che regolano la secrezione acida.

Effetti collaterali

Anche i farmaci antiacidi, come avverte l’Istituto Superiore di Sanità, potrebbero provocare degli effetti indesiderati. Infatti, pochi sanno che i responsabili di scorregge, diarrea, stipsi, nausea, vomito e crampi allo stomaco potrebbero essere proprio questi farmaci.

Inoltre, si sconsiglia l’assunzione degli antiacidi in caso di gravidanza, allattamento o per i bambini di età inferiore ai 12 anni. Infine, potrebbe essere necessario consultarsi con il proprio medico in caso di gravi problemi al cuore, al fegato o ai reni. Oppure se si soffre di ipertensione o cirrosi epatica.

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