Pochi lo sanno ma esistono formaggi senza lattosio adatti alla dieta degli intolleranti ed ecco quali sarebbero secondo gli esperti

lattosio

Quando si diventa consapevoli della propria intolleranza al lattosio, si corre il rischio di eliminare tutti i prodotti associati al latte dalla nostra alimentazione. Questo potrebbe rappresentare un grave errore. Meglio allora soffermarsi per un attimo in maniera più approfondita. Potremmo infatti renderci conto che molti alimenti in realtà sono adatti alla nostra dieta. Molte ricette ritornano, così, possibili e l’intolleranza ci sembrerà molto più facile da accettare. Pochi lo sanno ma esistono formaggi senza lattosio adatti alla dieta degli intolleranti ed ecco quali sarebbero secondo gli esperti.

La ricerca che ha portato alla lista dei 24 formaggi

Il merito della ricerca va alle associazioni AILI ed ELLEFREE. Queste, insieme al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Agro-ambientali dell’Università di Pisa, hanno stilato la lista dei formaggi che sarebbero “naturalmente privi di lattosio”. Ed ecco cosa significa questa sigla e quali sarebbero i formaggi adatti alla dieta degli intolleranti al lattosio.

Infatti, dal 2016 il Ministero della Salute ha avviato e specificato l’utilizzo della dicitura “naturalmente privo di lattosio”. Questa definizione, dunque, è entrata a far parte del gergo cui i consumatori possono fare riferimento. Quando è presente significa che il latte o il prodotto caseario in questione hanno un residuo di lattosio inferiore a 0,1 g per 100 g (o 100 ml, se si tratta di latte).

A questa sigla si deve poi accompagnare l’indicazione della percentuale residua di lattosio effettivamente presente. Inoltre, alcuni prodotti possono presentare anche il marchio registrato “Lfree”, per evidenziare ulteriormente al consumatore l’assenza di lattosio nell’alimento.

Pochi lo sanno ma esistono formaggi senza lattosio adatti alla dieta degli intolleranti ed ecco quali sarebbero secondo gli esperti

Ed ecco la lista dei prodotti caseari che, secondo la ricerca, sono adatti alla dieta degli intolleranti. Sono presentati in ordine alfabetico: Asiago, Bitto, Bra, Brie, Caciocavallo Silano, Castelmagno, Cheddar, Emmentaler, Fiore Sardo, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, La Gruyére, Montasio, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Pecorino Siciliano, Pecorino Toscano (se con stagionatura superiore ai 4 mesi), Piave, Provolone Valpadana, Stelvio Taleggio, Toma Piemontese, Valtellina Casera. La ricerca era destinata a verificare la presenza di contenuto residuo di lattosio inferiore a 0,001%. Una soglia questa ben più bassa di quanto previsto attualmente dalla legge italiana.

Rimane da precisare che la quantità tollerata può variare decisamente. Ciascun intollerante infatti avrebbe delle soglie di assunzione diverse e personali. Queste sarebbero condizionate dalla quantità di enzimi lattasi operante nell’intestino e da altri fattori. Sarebbe dunque saggio assaggiare i formaggi in maniera progressiva per adeguarsi. Come evidenziato dai nomi, in questa lista non rientrano i formaggi freschi. Questi infatti, non avendo stagionatura, presentano quantità di lattosio più alte.

In questo caso, dovremmo stare attenti a non esagerare con il consumo, perché le particolarità del processo di cagliatura potrebbero portare ad un effetto che per alcuni potrebbe risultare piuttosto sgradevole.

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