Più anni di vita a chi assume questi farmaci contro colesterolo alto e malattie cardiache

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Nell’opinione comune è assai diffusa l’idea secondo cui i medicinali arrechino più danni che benefici alla salute dell’uomo. Nella maggior parte dei casi si tratta di pregiudizi che non hanno fondamento e che l’allungamento della vita media smentisce clamorosamente. La scoperta di importanti vaccini, antidoti e cure farmacologiche ha infatti assicurato maggiore longevità anche ai pazienti con patologie gravi. Attualmente ad esempio “Un nuovo farmaco rallenta il declino del cervello che inizia a dimenticare nomi e parole”. E non è certo trascurabile il vantaggio di conservare il cervello in salute dal momento che si vive più a lungo.

Ancor più confortante è sapere che si possono assicurare più anni di vita a chi assume questi farmaci contro colesterolo alto e malattie cardiache. D’altronde, non sono pochi i soggetti di mezz’età che devono tener sotto controllo accumuli di grasso e livelli di glucosio elevati. L’epidemia da Covid 19 ha inoltre determinato un aumento del consumo di cibo e un abuso di alcolici, sigarette e sostanze stupefacenti. Ma “Dopo i 40 anni son questi i valori normali di glicemia, colesterolo, trigliceridi e pressione” perché un corpo possa godere di buona salute.

Più anni di vita a chi assume questi farmaci contro colesterolo alto e malattie cardiache

Sullo European Heart Journal sono presenti i risultati di una recente ricerca sui soggetti che assumono le statine per abbassare i livelli di colesterolo LDL. Alla ricerca hanno preso parte 87.000 persone affette da insufficienza cardiaca che assumono statine ipocolesterolemizzanti. Dopo 4 anni di osservazione si è rilevato che il rischio di sviluppare un tumore si abbassa del 16% nei pazienti che fanno uso di statine.

Nonostante la causa del decesso del 4% dei soggetti sia ascrivibile a tumore, comunque la mortalità per cancro è risultata inferiore in chi assume statine. Inoltre dopo 6 anni di cure farmacologiche con statine si è registrata un’ulteriore diminuzione del 22% della possibilità di sviluppare un tumore. I ricercatori precisano infine che si tratta di osservazioni incoraggianti che tuttavia non dimostrano in modo inconfutabile che l’assunzione di statine diminuisca l’incidenza del cancro.

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