Perché l’hennè non prende su tutti i capelli

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L’hennè è una polvere di origini antichissime, si produce in India e Medio Oriente, viene utilizzata come impacco per tingere i capelli. Ma anche per creare i tatuaggi detti mehndi per decorare mani e piedi. La colorazione con gli hennè, erbe o terre, ultimamente piace molto. Soprattutto a chi segue uno stile di vita vegano o improntato a scelte sostenibili e naturali. Tuttavia, il fai da te con l’hennè non è sempre a lieto fine. Il risultato può variare notevolmente da persona a persona.  Servono le informazioni giuste e un po’ di training. Chi ha fatto trattamenti all’hennè su capelli con colpi di sole o tinte chimiche ha scoperto ahimè che non prende sui capelli trattati. In alcuni casi invece diventano verdi. Spieghiamo oggi come va usato per non ritrovarsi una testa da zombie. Perché l’hennè non prende su tutti i capelli?

Perché l’hennè non prende su tutti i capelli

In generale l’hennè funziona molto bene capelli sottili perché li rende più forti e voluminosi, invece è sconsigliato sui capelli secchi o crespi, perché può accentuare ancora la secchezza. Indipendentemente da quel che si sente dire, meglio lavare i capelli, prima. L’umidità e il calore influiscono sulla tinta naturale. Dunque non prende bene se sono troppo sporchi. Una cuffia da doccia o un isolamento con pellicola di plastica possono migliorare i risultati. L’effetto sui capelli della ricetta base tradizionale, a base di pura Lawsonia inermis, è un colore rosso chiaro. Sui capelli biondi o bianchi può virare verso l’arancione, mentre sui capelli castani darà una tonalità accesa.

In commercio nuove colorazioni

Perché l’hennè non prende su tutti i capelli. Ci sono tante nuove colorazioni  di hennè ora in commercio: noce moscata, paprika, zenzero. Vanno a replicare gli effetti della tintura chimica. Ma non si può mai replicare una tonalità chimica. Inoltre non si può schiarire davvero un capello con l’hennè, solo scurire e lucidare o trovare una sfumatura ramata. Dipende però sempre dalla base che si ha sotto.

I colori dell’hennè

Chi ha capelli bianchi può ottenere un ramato acceso, chi ha capelli scuri non può fare più di tanto. L’hennè nero è adatto a coprire i capelli bianchi ed è in grado di scurire fino a diverse tonalità. Il rosso tiziano intenso diventa cioccolato una volta mescolato con le foglie essiccate di indigo. Questa miscela ha un effetto seboregolatore, antiforfora, lucidante e volumizzante. L’hennè biondo è in grado di schiarire leggermente e rendere i capelli più forti. Tuttavia spesso contiene piante come il katam, o Buxus Dioica. Queste polveri danno riflessi violacei che non sempre piacciono. L’hennè neutro, a base di Cassia Obovata, costituisce un rimedio naturale per i capelli sfibrati. E’ trasparente e può essere utilizzato come una semplice maschera.

Leggere bene le etichette

È fondamentale leggere con attenzione l’etichetta: in alcuni prodotti potrebbero essere presenti, infatti, additivi chimici quali sodium picramato. Oggi molte aziende sottolineano l’assenza di sostanze come queste dai loro prodotti o di altre che danno allergia. Lucentezza e forza, sono immediatamente riscontrabili. Ma bisogna considerare che, a distanza di un paio d’anni dall’acquisto, la polvere può perdere forza colorante. Ecco un altro motivo del perché l’hennè non prende su tutti i capelli.

La durata dell’hennè

 L’effetto di una tintura naturale a base di hennè dura circa un paio di mesi. Tuttavia la differenza rispetto a tinte chimiche o colpi di sole è fondamentale. La ricrescita nel caso dell’hennè non è immediatamente visibile. Fondamentale è la differenza fra un capello e l’altro: l’hennè, infatti, “prende” in maniera differente a seconda della costituzione di ogni capello e del colore originario della chioma.

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