Nell’anno horribilis segnato dal Covid sono in tanti a leccarsi ancora le ferite degli investimenti fatti senza contare fino a 10.
Qualche volta nati dietro consiglio di promotori finanziari legati al doppio filo delle commissioni. Altre volte sulla base del sentito dire o di una lettura parziale o errata di qualche info.
Infine, esiste poi la casistica di chi ha voluto provare il brivido della scommessa. Peccato, però, che la Borsa non sia il casinò, e nasca invece con l’intento di valorizzare e non di bruciare i propri risparmi.
Ma com’è giusto che sia, anche nell’anno del Covid e delle Borse a picco in primavera, non mancano le belle eccezioni. Che meritano di essere di essere segnalate e soprattutto studiate, per capire da dove derivi il loro successo.
Tra le varie storie di successo, perché chi ha questo ETF non ha perso 1 euro e dorme sereno nell’anno del Covid che ha massacrato azioni e risparmi sul conto corrente?
Vediamo di capire dove risiedano i segreti di simili performance.
Ecco perché questo ETF non ha perso 1 euro in questo 2020
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Il nome di questo ETF sembra nascondere un certo “alone di mistero” per via dell’accostamento di più termini tecnici, per di più in inglese. Sotto questo punto di vista, non proprio il massimo in termini di comprensione per il piccolo risparmiatore.
Tuttavia, e in estrema sintesi, l’iShares Core MSCI World UCITS ETF coniuga a meraviglia tre sacri comandamenti della finanza:
a) diversificazione;
b) accumulazione (in questo caso: dei dividendi);
c) nasce per investimenti di medio-lungo periodo.
Il primo punto vuol dire che l’ETF (a replica fisica e non sintetica) diversifica il portafoglio fino al parossismo.
Compera solo ed esclusivamente le azioni delle migliori e più sane (in termini di bilanci) aziende sparse in tutte il mondo. Quelle che hanno le maggiori e più nitide potenzialità di crescere e fare profitti, anche quando di mezzo c’è il Covid.
Il secondo punto traduce in pratica l’esempio della formica. Ossia quando le aziende che sono state acquistate dall’ETF distribuiscono i dividendi, questi non vengono distribuiti.
Cioè non vengono dati a chi ha comprato l’ETF, ma vengono reinvestiti nello stesso strumento e sempre a beneficio del cliente.
L’iShares Core MSCI World UCITS ETF
Ora, la prova del nove che i tre comandamenti su esposti siano alla base di una buona gestione del proprio portafoglio, non la diamo noi. Ma facciamo in modo che a dimostrarlo sia il grafico dello stesso strumento in questo 2020 (fonte grafico: Investing).
Il 2 gennaio l’ETF ha aperto le contrattazioni a 56,55 dollari e stamane ha aperto a 56,58, addirittura in (molto risibile) guadagno.
Per completezza dobbiamo dire che lo strumento è quotato in dollari, per cui l’investitore si espone al rischio del cambio euro/dollaro.
Tuttavia, quello che maggiormente sta a cuore, è la condivisione delle “lezioni” che questo strumento dà a tutti, piccoli e grandi risparmiatori. Ossia:
a) la diversificazione del portafoglio;
b) scelta di prodotti e/o asset basata solo sulla sussistenza di sani fondamentali;
c) il fattore tempo, ossia comprare ed essere pazienti.
Tre elementi su cui la Redazione di ProiezionidiBorsa non smette mai di spendersi.
In questo articolo, alquanto didattico e sublime, ne diamo un’altra palese e inconfutabile dimostrazione.
Ecco dunque spiegato perché chi ha questo ETF non ha perso 1 euro e dorme sereno nell’anno del Covid che ha massacrato azioni e risparmi sul conto corrente.