Per comprare l’auto elettrica con gli incentivi ci sono poche luci e molte ombre

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Nel nostro Paese il mercato delle auto ecologiche non decolla. La conferma è arrivata dai dati del primo semestre del 2022. Nel periodo, infatti, c’è stata in Italia, per gli acquisti di vetture a zero emissioni, una caduta del 17,6%. Per quello che è un andamento, tra l’altro, diametralmente opposto a tanti altri Paesi UE dove, invece, si registra per le auto elettriche un trend di mercato che è in crescita a due cifre.

D’altronde, e non lo si scopre di certo oggi, sulla transizione energetica, per quel che riguarda l’uso di vetture a zero emissioni, in Italia ci sono delle criticità da superare. A partire dalla necessaria estensione dei punti di ricarica. Che procede a rilento. Inoltre, lo Stato italiano non è di aiuto nell’adottare, sugli incentivi auto con e senza rottamazione, delle politiche economiche a singhiozzo.

Per comprare l’auto elettrica in Italia ci sono tutte queste criticità da superare

Da quando sono stati introdotti, infatti, sugli incentivi statali per l’acquisto di vetture elettriche i Bonus sono cambiati di importo in continuazione. Ed in certi casi, aspettando il rifinanziamento, per troppo tempo questi incentivi sono andati esauriti.

Per esempio, proprio per comprare l’auto elettrica, inizialmente lo Stato italiano offriva un Bonus fino a ben 6.000 euro. Questo, in particolare, accadeva nel periodo dal 2019 al 2021. Poi nel 2022 si è scesi ad un massimo di 3.000 euro. Mentre di recente si è di nuovo corsi ai ripari alzando i Bonus.

Precisamente, offrendo un incentivo fino a ben 7.500 euro ma a patto di avere ai fini ISEE un reddito non superiore alla soglia dei 30.000 euro. In più, un altro paletto imposto per l’accesso agli incentivi statali, per l’acquisto di vetture con o senza rottamazione, contribuisce a non far decollare il mercato delle auto elettriche.

Ed è quello relativo al prezzo di listino della vettura elettrica che, IVA esclusa, non può superare la soglia dei 35.000 euro. Peccato però che le auto elettriche che costano più di 35.000 euro sono quelle con la ricarica rapida. Un fattore da valutare che non è indifferente per chi vuole acquistare una nuova vettura green.

Sulle vetture green l’Italia rischia di non rispettare gli obiettivi UE

Con il mercato dell’auto elettrica che non decolla, l’Italia a questo punto rischia di arrivare impreparata all’anno 2035. Quando nell’Unione Europea saranno vietate le vendite di auto inquinanti. Ovverosia con l’alimentazione a benzina ed a diesel. Una data che segnerà, volenti o nolenti, un cambiamento che sarà epocale per la mobilità su quattro ruote nel Vecchio Continente.

In più, sulla mobilità elettrica, l’Italia è indietro anche perché solo di recente l’accesso agli incentivi statali è stato aperto pure alle flotte aziendali. Mentre in precedenza i Bonus auto con e senza rottamazione erano riservati sempre agli acquisti di nuove vetture a basse o a zero emissioni da parte dei privati. Precisamente, l’accesso ai Bonus auto per le persone giuridiche scatterà da mercoledì 2 novembre del 2022. in particolare, per le società di noleggio il Bonus è pari a 1.500 euro senza rottamazione, ed a 2.500 euro con la rottamazione.

Ed il tutto fermo restando che, per vetture elettriche pure immatricolate, l’Italia stenta a confronto non solo di Paesi come la Germania e la Svezia. Ma anche la Francia ed il Regno Unito. E nel primo semestre del 2022, a causa del calo delle vendite sopra indicato, questo divario tra l’Italia ed i principali Paesi UE si è ulteriormente allargato.

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