Nuovo reddito di cittadinanza da settembre per famiglie e singoli da 350 a 780 euro al mese

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Una uno degli argomenti più importanti del momento è senza dubbio ciò che accadrà ai beneficiari del reddito di cittadinanza con la chiusura definitiva della misura ormai fissata per il 31 dicembre 2023. La misura cesserà di essere erogata nel 2024. Il Governo ha già deciso di sostituirla con una nuova misura di contrasto alla povertà. E per come è stata prevista questa autentica rivoluzione, sono tanti i dubbi che accompagnano i beneficiari di oggi del RDC e quelli che magari aspirano a diventarlo in futuro. Nuovo reddito di cittadinanza da settembre, ecco alcuni chiarimenti e indicazioni.

La prima cosa da dire però è che ci saranno beneficiari del reddito di cittadinanza che quasi senza accorgersene passeranno nella nuova misura. Soggetti e famiglie che continueranno a percepire, anche se in maniera sensibilmente differente, un nuovo reddito di cittadinanza da settembre.

Nuovo reddito di cittadinanza da settembre per le famiglie e singoli da 350 a 780 euro al mese

Il reddito di cittadinanza introdotto dal primo Governo Conte con Movimento 5 Stelle e Lega in maggioranza è nato nel 2019. Infatti è dal mese di marzo di quell’anno che gli italiani hanno iniziato ad avere a che fare con questa misura unica di contrasto alla povertà. Una misura che a detta di molti è stata molto importante durante la fase di grave crisi pandemica e dei lockdown. Nata come una misura che insieme al beneficio economico  avrebbe dovuto ricollocare al lavoro e dal punto di vista sociale i beneficiari, nel tempo la misura è diventata soltanto un sussidio. Infatti ci sono famiglie e beneficiari che lo stanno prendendo ormai da 4 anni.

Significa che la parte della misura che riguardava le politiche attive ha fallito. La platea dei beneficiari però resta imponente numericamente. Ecco l’importanza della misura per molte famiglie che non hanno alternative al sussidio per poter andare avanti. E che giustamente sono preoccupate degli scenari futuri. Soprattutto i soggetti che secondo le regole sono attivabili al lavoro e che rischiano di perdere il beneficio.

Stop da settembre, ecco la fine che faranno questi beneficiari

La Legge di Bilancio 2023 ha modificato il reddito di cittadinanza già per quest’anno. Infatti la Legge n° 197 del 2022, ha stabilito che già dal 1 settembre 2023 il sussidio verrà meno per alcuni beneficiari. Si tratta di soggetti appartenenti a famiglie prive al loro interno di invalidi, minorenni o anziani over 60. Si tratta dei già citati occupabili, per i quali la manovra finanziaria del Governo ha stabilito in 7 mesi la durata del sussidio nel 2024. Per soggetti “occupabili” si intende, secondo i dettami della normativa, coloro i quali hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni e privi di particolari problematiche fisiche o di famiglia.

Formazione pagata 350 euro al mese con l’assegno di inclusione

La nuova misura che sarà introdotta come previsto dal DL Lavoro, si chiamerà assegno di inclusione. E per le famiglie dei “non occupabili” questa misura funzionerà alla stregua del reddito di cittadinanza. Quindi un sussidio mensile che partirà da 500 euro e che prevede 280 euro di surplus per le spese di affitto per chi vive in locazione con contratto registrato. Questi beneficiari a gennaio saranno chiamati a presentare nuova domanda per l’assegno di inclusione. E lo prenderanno in continuità con il reddito di cittadinanza la cui ultima ricarica dovrebbe arrivare intorno al nuovo Natale.  Per gli occupabili l’ultima ricarica sarà nel mese di agosto e da settembre addio al sussidio. E dovranno fare domanda per il cosiddetto Supporto formazione e lavoro con durata massima 12 mesi.

Misura parallela e propedeutica dell’assegno di inclusione. Questa nuova misura è indirizzata al favorire l’attivazione nel mondo del lavoro dei beneficiari. Perché si parla sempre di persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa. E che non rispettano le condizioni per poter rientrare nell’assegno di inclusione. Da settembre questi soggetti dovrebbero, dopo la domanda, iniziare a frequentare  progetti di formazione e riqualificazione professionale per essere accompagnati al lavoro. Questa misura sarà fruibile dagli occupabili con un ISEE al di sotto dei 6.000 euro. E la partecipazione a questi programmi di formazione e riqualificazione dovrebbe garantire un sussidio mensile da 350 euro.

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