Non solo pressione toracica, sudorazione e debolezza ma anche questi sintomi influenzali potrebbero essere campanelli d’allarme silenziosi dell’infarto

influenza

Potrebbero presentarsi un mese prima di un attacco cardiaco ed essere scambiati per sintomi legati a malanni non riguardanti il cuore. Prima di pensare a una patologia grave come l’infarto, siamo portati a concentrarci su altri fattori. Ma se questi sintomi sono persistenti e se diamo loro la giusta attenzione, prevenire un evento così pericoloso potrebbe essere possibile. In ogni modo, fare le visite richieste dal medico è la maniera migliore per cominciare a prenderci cura del nostro organismo.

Predisposizione e stile di vita

Sono le abitudini sbagliate e non solo pressione toracica, sudorazione e debolezza che dovrebbero farci diventare più prudenti e tutelare il nostro fisico. Quando lo sport è assente nella nostra quotidianità e siamo fumatori, certi sintomi devo allarmarci. Fare solo 30 minuti di attività fisica al giorno potrebbe prevenire i problemi cardiocircolatori. Gli episodi già presenti in famiglia ci dovrebbero far capire che anche in età non avanzate questi rischi sono all’ordine del giorno, se non facciamo una vita sana. Se facciamo uno sforzo e un dolore al petto o dietro allo sterno ci crea una tensione molto forte che arriva alle braccia, alla schiena o alla mascella, è meglio fare un controllo.

Questi sintomi possono durare anche diversi giorni e la debolezza può impedirci di svolgere le normali attività di tutti i giorni. Soprattutto nelle donne, i sintomi sono meno evidenti e un banale bruciore allo stomaco che scambiamo per cattiva digestione, o un capogiro, possono essere allarmi silenziosi preoccupanti. A costo di esagerare, agire con tempestività può fare la differenza. Se il disturbo è molto forte, è meglio chiamare i soccorsi. Se invece è gestibile, possiamo andare dal medico e fare immediatamente le visite del caso.

Non solo pressione toracica, sudorazione e debolezza ma anche questi sintomi influenzali potrebbero essere campanelli d’allarme silenziosi dell’infarto

Anche 30 giorni prima che l’attacco cardiaco si manifesti, è possibile che gli stessi sintomi dell’influenza ci avvisino che il nostro organismo è in sofferenza. Febbre, stanchezza e dolori possono durare per una settimana intera e l’intervento del medico diventa fondamentale. Sarà lui a chiarirci la situazione dicendoci se si stratta di uno stato influenzale o di qualcosa di più grave. L’influenza può causare stanchezza cronica, che è associata anche ai problemi cardiaci a causa delle placche che otturano le arterie. I polmoni sono in grado di avvisarci circa la gravità del malessere, perché non ricevendo abbastanza sangue e ossigeno non avranno la stessa capacità di garantirci una normale respirazione.

Quando parliamo di stile di vita, di solito facciamo riferimento ad attività fisica e alimentazione. Facciamo attenzione perché anche gli stati depressivi e l’ansia possono far aumentare la pressione sanguigna creando problemi al cuore. Oltre a fare dei cambiamenti radicali a tavola e in palestra, occupiamoci sempre dell’umore perché anche se sottovalutato rimane uno dei motivi principali per cui il nostro organismo potrebbe ammalarsi.

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