Nel 2024 le cedole di BTP e titoli di Stato saranno ancora sugli scudi e quanto renderanno?

Nel 2024 le cedole di BTP e titoli di Stato saranno ancora sugli scudi-Foto da pixabay.com

Stiamo archiviando un anno buono per il mercato obbligazionario, i cui rendimenti sono in salita da fine 2021. L’apice di periodo lo si è toccato ad ottobre, quando il decennale è arrivato a rendere il 5%. Ma nel 2024 le cedole di BTP e titoli di Stato saranno ancora sugli scudi e quanto renderanno?

La mente dei risparmiatori corre veloce alle emissioni retail come quella del BTP Valore 2028, risultata gradita dai risparmiatori. Si ripeteranno nei mesi a venire?

I fattori da monitorare nel 2024

Un elemento che spesso sfugge agli investitori è che i rendimenti vanno di pari passo con le condizioni di mercato vigenti al momento dell’emissione. Certo, poi ci sono altri elementi chiave da considerare come la solidità dell’emittente (rating), la durata del debito e così via. Tuttavia, il contesto di mercato di riferimento ha un peso determinante in sede di emissione.

Quali fattori monitorare, allora, nel corso del 2024? Uno riguarda ovviamente l’inflazione, dal cui trend futuro dipenderà molto della politica monetaria BCE. Se il carovita rientrerà pesantemente allora la BCE taglierà in maniera convinta i tassi, per cui scenderanno i rendimenti delle future emissioni.

Copione più o meno simile, sia pure con i dovuto distinguo, sul fronte dello spread. Qui però a pesare maggiormente saranno le dinamiche politiche nazionali. Al momento non vi sono pericoli di sorta sul tema, così come è stata archiviata con relativo successo anche la stagione dei giudizi da parte delle agenzie rating.

Nel 2024 le cedole di BTP e titoli di Stato saranno ancora sugli scudi e quanto renderanno?

Vediamo infine altre due variabili che, al pari delle precedenti, potrebbero avere una certa influenza sui rendimenti futuri dei bond.

Una riguarda la BCE e nello specifico la sua futura politica monetaria in ambito titoli sovrani. È noto che la Banca Centrale sta diminuendo questo portafoglio bond, non reinvestendo più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Ma come potrebbe comportarsi se dopo l’estate, per esempio, dovessero radicalmente cambiare alcuni scenari macro? È evidente che siamo nel campo delle pure ipotesi, ma non vanno ignorate del tutto dato che si tratta comunque di X mesi di orizzonte temporale.

Infine un altro piccolo contributo potrebbe darlo anche il nuovo Patto di Stabilità, e al riguardo sembra che alla fine la quadra sarà raggiunta. In tal caso a beneficiarne sarà di più l’emittente, non il sottoscrittore in titoli sovrani.

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