Meglio il conto corrente separato o cointestato? Attenzione a cosa si rischia se scegliamo male

Meglio il conto corrente separato o cointestato

Quando due persone vanno a convivere si potrebbe porre il problema del conto corrente. Condividerne uno cointestato o tenerne due separati? Come risparmio, non c’è partita, ma attenzione ai rischi che corriamo in base alla scelta fatta. Ed ecco quali.

Quando si va a vivere insieme o ci si sposa, viene normale porsi il problema del conto corrente. Meglio averlo separato? O cointestato? Se dovessimo guardare ai costi, non ci sarebbero dubbi su quale conto dovremmo aprire.

In quel caso, se il nostro problema è risparmiare, dovremmo puntare, senza ombra di dubbi, sul conto cointestato. Infatti, dovremo sostenere le spese per un solo conto, invece di due, dimezzando le uscite.

Non esiste un solo tipo di conto cointestato, ma ce ne sono due

Il che non è male, considerando anche la pessima notizia per chi ha un conto corrente in banca. Avere un solo conto ha tanti benefici. Intanto, potremo tenere le spese di tutto sempre sotto controllo. E riunire, in un solo conto, le entrate di entrambi gli intestatari del conto corrente. Gestire un unico saldo, così da tenerne conto in previsione di addebiti sicuri. Insomma, dal punto di vista pratico ed economico, non c’è partita a favore del conto cointestato. Che, però, non è unico, ma può essere di due tipi.

A firma congiunta

A firma congiunta-proiezionidiborsa.it

A firma congiunta e, in questo caso, ogni operazione deve essere autorizzata dalla firma di ogni cointestatario. Quindi, se scegliamo questa soluzione, occorre sempre la presenza in contemporanea dei due correntisti. A firma disgiunta, ovvero ogni intestatario può operare in modo autonomo sul conto senza attendere l’avallo anche dell’altro correntista. Insomma, prima di aprirlo, presentando codice fiscale e carta di identità di ogni correntista, che dovrà deporre anche la sua firma originale, bisogna pensarci bene.

Attenzione, però, a cosa si rischia con il conto cointestato

Tornando alla domanda di base, ovvero, meglio il conto corrente separato o cointestato, il secondo sembra più favorevole per tanti aspetti. Cosa capita se dovessero pignorarci il conto e siamo intestati con altri? Come se non bastassero i rischi che si corrono di vedersi svuotare il conto con un semplice click sbagliato.

Questo, all’apparenza, potrebbe essere un grosso problema. In realtà, lo è solo in parte. Infatti, in caso di conto cointestato, il pignoramento riguarderà solo il 50% di quanto è presente in quel momento. Ciò vuol dire che sia chi ha subito il pignoramento, sia l’altro cointestatario, potranno prelevare tranquillamente l’altra metà. E disporre delle entrate successive al pignoramento.

Meglio il conto corrente separato o cointestato? La risposta non è così scontata

Poniamo che uno dei due cointestatari muoia. Se il conto è a firma congiunta, questo viene congelato dalla banca fino a quando non si stabilisce l’ereditarietà delle somme depositate. In caso, invece, di firma disgiunta, ecco che il 50% rimane a disposizione subito dell’intestatario vivo. L’altra parte, invece, viene congelata dalla banca e sarà destinata agli eredi una volta che la Legge abbia stabilito chi ne abbia diritto.

E se i coniugi o i conviventi con conto cointestato dovessero separarsi?

E se i coniugi o i conviventi con conto cointestato dovessero separarsi?-proiezionidiborsa.it

E se i coniugi o i conviventi con conto cointestato dovessero separarsi? In genere, si divide a metà. Con qualche eccezione, però. Se uno dei due dovesse dimostrare che le uniche entrate erano le sue, ecco che potrebbe avere diritto a tutto il saldo. Idem, in caso di eredità, non dovrebbe dividere con l’altro la somma ricevuta.

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