L’INPS sospende e poi revoca la pensione a chi non presenta questo importante documento che pochi conoscono 

INPS

Chi percepisce una qualunque prestazione è tenuto periodicamente o, in virtù di determinate situazioni, a determinate incombenze burocratiche. Si pensi ad esempio all’obbligo per i titolari di prestazioni legate al reddito, di comunicare, pena la revoca della prestazione, la propria situazione reddituale. O, ancora all’obbligo di recarsi alla visita di revisione per coloro che percepiscono un’indennità di accompagnamento. Anche in questi casi, la mancata presenza senza un giustificato motivo, può determinare la revoca della prestazione.

Ma oltre a queste ipotesi bisogna prestare attenzione perché senza questo documento che pochi conoscono l’INPS sospende e poi revoca la pensione. Si tratta del certificato di esistenza in vita che pochi conoscono ma che in determinati casi è di fondamentale importanza. Questo può chiedersi per svariate motivazioni, ad esempio per una polizza assicurativa, per riscuotere la pensione. Potrebbe addirittura accadere che per un caso di omonimia con un soggetto deceduto o dato sbagliato, l’INPS sospenda la pensione o un’altra prestazione assistenziale erogata. In questi casi l’interessato per ottenere il ripristino della pensione dovrà fornire prova della sua esistenza proprio mediante questo certificato.

L’INPS sospende e poi revoca la pensione a chi non presenta questo importante documento che pochi conoscono

Questo documento certifica che la persona è vivente alla data del suo rilascio. Può essere sostituito da una dichiarazione sostitutiva di certificazione o autocertificazione. Il certificato potrà richiedersi presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza o scaricare gratuitamente accedendo con l’identità digitale direttamente dal portale ANPR del Ministero.

Inoltre tale accertamento è fondamentale per i pensionati residenti all’estero. Infatti per assicurare la regolarità dei pagamenti, la banca incaricata all’erogazione, effettua annualmente l’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che ricevono il pagamento all’estero. Esso viene effettuato da Citibank ed è volto ad evitare l’erogazione di prestazioni indebite. La verifica si svolge in due fasi cronologicamente distinte in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari. Nella prima fase si sottopongono a verifica i pensionati residenti in Africa, Oceania ed Europa ad eccezione dei Paesi Scandinavi e alcuni dell’Est Europa. Mentre nella fase successiva i pensionati residenti in Sud, Centro e Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, dell’Est Europa e limitrofi.

Come si effettua per i pensionati all’estero?

I pensionati ricevono un plico con il modello di attestazione e una lettera con le istruzioni per la sua compilazione e l’indicazione dei documenti da allegare. Il modello dovrà essere restituito alla banca controfirmato da un “testimone accettabile”, ovvero un rappresentante di un’Ambasciata, Consolato Italiano o un’Autorità locale abilitata. I pensionati avranno 120 giorni per la trasmissione a Citibank dell’attestazione. In mancanza il pagamento della pensione viene localizzato per una rata mensile presso gli sportelli di un operatore locale per la riscossione in contanti. Se il pensionato riscuote personalmente l’accertamento di esistenza in vita si ritiene positivamente concluso. In caso contrario la pensione sarà sospesa dalla rata successiva.

Approfondimento

L’INPS potrebbe revocare l’assegno di 525 euro anche a pensionati, invalidi e vedove che potranno riaverlo direttamente con questa domanda

Consigliati per te