Le cellule dormienti in Europa, il rischio emulazione dopo il messaggio di propaganda terroristico, occhio ai Leoni dei Balcani

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Il messaggio Telegram prima di Pasqua da parte dello Stato Islamico potrebbe essere passato più o meno in sordina. In sostanza, colui che pare essere il nuovo portavoce del gruppo, Abu-Omar al Muhajir ha lanciato al mondo Occidentale una sorta di avviso. L’Europa distratta dalla guerra può essere attaccata dal terrorismo islamico. Tra propaganda e realtà, il contenuto arriva anche ai simpatizzanti. Tecnicamente si chiamano «lupi solitari» che vanno a formare le cosiddette cellule dormienti. Si tratta di gruppi o singoli che vivono in Europa e magari hanno combattuto per lo Stato Islamico (IS) in Iraq e Siria.

I Balcani

La storia è sempre maestra. L’area dei Balcani rappresenta da sempre un crocevia importante in Europa e una terra dove convivono più o meno pacificamente culture, etnie e religioni diverse. In quest’area dove alcune superpotenze cercano di collocare la propria sfera d’influenza, si collocano i cosiddetti Leoni dei Balcani che sono parte delle cellule dormienti in Europa strategiche per l’IS. Qui ci sarebbero diversi foreign fighters che hanno avuto esperienza diretta di combattimento in terra straniera e poi sono rientrati in zona.

Le cellule dormienti in Europa, il rischio emulazione dopo il messaggio di propaganda terroristico, occhio ai Leoni dei Balcani

La minaccia secondo gli esperti non va sottovalutata e lo apprendiamo da un contributo pubblicato dall’ISPI. Il rischio è che la propaganda possa essere indirettamente rivolta a cittadini europei che sposano la filosofia Jihadista. Può derivarne emulazione e certamente potrebbero innescarsi azioni magari di portata minore (rispetto a danni e morti) da parte di singoli lupi solitari.

Riorganizzazione

Dall’ISPI apprendiamo che «a livello globale e regionale lo Stato Islamico ha adottato lo stesso modello di al-Qaeda: ha cioè riorganizzato il suo assetto, decentralizzando le proprie strutture di comando e di controllo e moltiplicando i suoi fronti di azione». Le aree potenzialmente interessate in termini di sviluppo di terroristi sono (oltre ai Balcani) il Corno d’Africa e il Mozambico e la fascia del Sahara. Il fatto che nel recente passato abbiamo sentito parlar meno di terrorismo è verosimilmente legato a consistenti operazioni di antiterrorismo nonché presumibilmente ad una riorganizzazione del sistema. Basti considerare che lo scorso marzo c’è stata la nomina del nuovo Califfo Abu-Hassan al-Hashimi al-Qurashi e ancora non conosciamo gli effetti di tale nomination. L’attenzione comunque dovrebbe rimanere alta perché nel silenzio si tramano le cose peggiori.

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