«Conseguenze irreversibili» l’Italia a rischio attacco Cyber dal conflitto tra Russia e Ucraina, la parola al Prof Roberto Setola

Roberto Setola

Un attacco informatico potrebbe riguardare un Paese terzo che sostiene l’Ucraina nel conflitto, come l’Italia. Non si tratta di crimini inconsistenti perché, nei fatti, possono bloccare il funzionamento di servizi essenziali. Ne parliamo con il Prof. Roberto Setola, docente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Setola è anche Direttore del Master in Homeland Security istituito presso la Facoltà dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in cooperazione con il NITEL (Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Logistica e i Trasporti).

La guerra in Ucraina ci ha fatto prendere consapevolezza della possibilità parallela della cyberguerra. Ci può spiegare di cosa si tratta con esempi concreti?

«Almeno da una decina d’anni, in parallelo ad azioni fisiche, elementi legati a soggetti statuari usano la dimensione cyber per indebolire l’avversario e creare situazioni di malcontento. A volte viene realizzata una vera cyberware strisciante come occorso in Ucraina dove BlackEnergy 2 e il CrashOverride crearono dei blackpout rispettivamente nel 2015 e 2016».

Perché questi attacchi in Ucraina già nel passato?

«In quel periodo la paternità di questi attacchi è stata attribuita a entità collegate con la Russia come azioni attuate all’interno dello scenario di conflitto per la Crimea».

Cosa e come si danneggia uno Stato o un’impresa con il ricorso al cybercrime?

«Si possono creare attacchi legati ad azioni propagandistiche andando ad interferire con il processo di comunicazione dell’avversario. Ad esempio, mediante interventi sulla tv russa o ucraina se pensiamo allo scenario attuale. Altre volte si prova a non far funzionare impianti fisici, infrastrutture, treni».

Nella guerra Russia – Ucraina ci sono stati degli attacchi di questo tipo?

«Nello scenario ucraino c’è sicuramente una forte attenzione per gli aspetti di informazione e controinformazione. Ci sono stati episodi che hanno implicato un’interferenza con alcune infrastrutture ma al momento non ci sono prove tangibili sulle conseguenze generate».

«Conseguenze irreversibili» l’Italia a rischio attacco Cyber dal conflitto tra Russia e Ucraina, la parola al Prof Roberto Setola. Per altri Paesi, ci sono rischi?

«Sì. Il timore è proprio quello che possano verificarsi attività ritorsive verso i Paesi che si stanno opponendo alla guerra in Ucraina (e sostengono Zelensky, ndr). Queste ritorsioni possono essere portate avanti con azioni cyber. Il rischio di cyberware strisciante è abbastanza alto perché questo tipo di crimine è difficile da individuare e può colpire realtà coinvolte nel conflitto in modo per così dire indiretto».

Come l’Italia?

«Sì, eventualmente anche come l’Italia e tanti altri paesi dell’Occidente».

Ci può parlare di qualche esempio concreto già verificato in passato?

«Negli USA in passato è stato interrotto un oleodotto per 10 giorni. Ci sono stati problemi di distribuzione. Ma gli esempi possono essere tanti. Potrebbero impattare la capacità di erogazione del gas, dell’acqua e provocare il blocco di treni in transito. Anche se lo scenario più preoccupante è quello connesso con la capacità di trasformare l’evento cibernetico in un evento cinetico. Si tratta di far sì che componenti fisici si rompano fisicamente».

Ad esempio?

«Prendiamo il caso di Stuxnet, un virus informatico che  è stato in grado di distruggere fisicamente oltre 200 centrifughe della centrale nucleare di Natan in Iran. I rischi in generale riguardano il fatto che non solo non erogo più un servizio ma lo rompo e i tempi di ripristino possono anche essere lunghi».

Veniamo ad Anonymous. Sta veramente facendo danni?

«Anonymous è un collettivo. Ci sono cioè una serie di persone che operano sotto un cappello con finalità più o meno similari. Almeno nelle prime fasi del conflitto pare abbiano attuato azioni di disturbo o propaganda contro la Russia.  Non ci sono evidenze che stiano continuando e neanche quali possano essere le  effettive finalità e la portata delle loro azioni»

E in Italia come siamo messi?

«Guardi l’ultimo rapporto annuale del Comparto intelligence sottolinea nel 2021 sono cresciuti molto le azioni di spionaggio in senso lato. Le attività cyber hanno continuato ad interessare prevalentemente le infrastrutture informatiche della Pubblica amministrazione. Le azioni in danno di obiettivi pubblici hanno riguardato per lo più Amministrazioni Centrali dello Stato e infrastrutture IT riferibili a enti locali e strutture sanitarie. Gli attacchi nei confronti dei soggetti privati hanno interessato principalmente i settori energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni».

«Conseguenze irreversibili» l’Italia a rischio attacco Cyber dal conflitto tra Russia e Ucraina. La parola al Prof. Roberto Setola. Il docente ci ha fornito un’analisi dello scenario legato ai crimini informatici.

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