Le azioni Intesa Sanpaolo nel lungo periodo potrebbero riservare sorprese poco piacevoli agli investitori

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Nonostante un’ottima chiusura trimestrale, le azioni Intesa Sanpaolo nel lungo periodo potrebbero riservare sorprese poco piacevoli agli investitori. Le quotazioni, infatti, stanno raggiungendo livelli di resistenza che già in passato hanno riservato brusche battute di arresto.

Come già scritto in un precedente report

Secondo le raccomandazioni degli analisti la raccomandazione media è comprare, ma con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione solo del 7% circa. Siamo di fronte a un titolo, quindi, che in prospettiva è visto molto bene, ma che al momento non ha molti spazi di apprezzamento.

Una forte sottovalutazione, invece, arriva dalla valutazione del titolo in termini di multipli di guadagno che con un rapporto prezzo/utili a 12.2 per l’esercizio in corso e 9.95 per l’esercizio 2021 sono molto bassi.

Un altro aspetto che non deve essere dimenticato è il rendimento del dividendo di Intesa Sanpaolo. Dopo un anno di pausa imposto dal Covid 19, l’istituto bancario dovrebbe riprendere a distribuire dividendi dal rendimento superiore al 7%, un livello di remunerazione niente male.

Le azioni Intesa Sanpaolo nel lungo periodo potrebbero riservare sorprese poco piacevoli agli investitori: Le indicazioni dell’analisi grafica

Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 1 aprile a 2,318 euro in rialzo dello 0,32% rispetto alla seduta precedente.

L’impostazione del titolo è rialzista qualunque sia il time frame considerato e gli obiettivi di lungo periodo sono collocati ben oltre i 4 euro. In questo report, però, vogliamo evidenziare i livelli di supporto da monitorare con attenzione per evitare di rimanere incastrati in posizioni ribassiste.

Incominciamo dal time frame mensile dove le quotazioni si stanno avvicinando in area 2,6 euro che già in precedenza, per ben due volte, ha respinto le ambizioni dei rialzisti. Quando le quotazioni arriveranno in prossimità di questo livello, quindi, sarà importantissimo monitorare cosa accadrà in chiusura mensile. Un inequivocabile segnale ribassista si avrebbe con una chiusura mensile inferiore a 2,2459 euro (I obiettivo di prezzo).

Il rialzo di lunghissimo periodo, invece, verrebbe meno nel caso di una chiusura trimestrale inferiore a 2,24 euro.

Time frame settimanale

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Le linee oblique rosse rappresentano i livelli di Running Bisector; le linee orizzontali i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione. Sulla sinistra è mostrato il volume per ciascun livello di prezzo. Il pannello intermedio riporta il segnale di BottomHunter. Il minimo sul time frame considerato è segnato quando è uguale a 1. Il pannello dei volumi mostra il volume scambiato per ciascuna barra confrontato con una media mobile esponenziale zero lag a 20 periodi. Nel pannello inferiore è mostrato lo Swing Indicator che mostra i segnali al rialzo e al ribasso sullo strumento in questione.

Time frame mensile

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Time frame trimestrale

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