L’aumento delle pensioni nel 2022 dovrebbe funzionare così ma attenti a questo importante particolare

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Da anni la pensione è sempre la stessa, mentre i prezzi in generale continuano a salire. Milioni di pensionati si ritrovano sempre lo stesso cedolino, quindi più poveri.

È in quest’ottica che si spiega la rivalutazione delle pensioni di cui si occuperà la prossima Legge di Bilancio. Prima ancora di parlare di riforma, di Quota 100 o Quota 97 (a chi converrebbe la possibile novità), vanno infatti adeguate quelle già esistenti.

Dunque, l’aumento delle pensioni nel 2022 dovrebbe funzionare così ma attenti a questo importante particolare.

Occhio al “particolare” nel futuro aumento delle pensioni 2022

La prima cosa da sottolineare è che in vista non c’è alcun aumento nel senso pieno del termine. Cioè gli assegni pensionistici aumenteranno non perché il legislatore ha deciso di alzare gli importi. Molto più semplicemente, invece, ci sarà un adeguamento dei vitalizi all’aumento del costo della vita.

Tecnicamente si chiama perequazione, cioè adeguamento delle pensioni al carovita. Nell’ultimo decennio questo adeguamento è stato spesso nullo per tutta una serie di blocchi.

Quali pensioni saranno aumentate?

L’aumento dei vitalizi dovrebbe riguardare tutte le pensioni. Quindi sia le pensioni dirette, come quelle anticipate e di vecchiaia, sia quelle indirette, come quelle ai superstiti. Tuttavia, al riguardo attendiamo conferme ufficiali dall’Esecutivo per capire se sono previste eccezione alla perequazione.

Secondo i calcoli, si parla di circa 22,8 milioni di assegni previdenziali che dovrebbero vedere aumentare il proprio cedolino nel 2022.

Di quanto saliranno gli assegni previdenziali?

Ad oggi l’unico documento ufficiale di riferimento è la NADEF (Nota di Aggiornamento al DEF, Documento di Economia e Finanza). La NADEF stima che al termine del 2021 l’inflazione potrebbe essere pari all’1,50%. Se le cifre fossero confermate, al Governo servirebbero all’incirca 4 miliardi di euro per la perequazione.

La cifra però potrebbe subire degli scostamenti (in aumento o in diminuzione) a seconda del metodo di distribuzione. Ed è qui, infatti, che sicuramente si giocherà la partita più delicata in seno alla maggioranza.

L’aumento delle pensioni nel 2022 dovrebbe funzionare così ma attenti a questo importante particolare

L’Esecutivo potrebbe ad esempio applicare gli scaglioni previsti dall’ex Governo Prodi. In questo caso gli aumenti partirebbero dai 126 euro lordi annui per le pensioni fino a 1.500 euro lorde al mese. Il tetto massimo dell’aumento sarebbe invece circa 1.027 euro lordi annui, nel caso di vitalizi sopra i 60mila euro lordi.

Attualmente invece sono in vigore le 6 fasce previste dal Governo Conte II. Queste prevedono la rivalutazione piena (cioè il 100%) dell’assegno per importi fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo. In pratica tutte le pensioni fino ai 2mila euro circa mensili. Queste fasce scadranno il 31 dicembre, insieme a Quota 100: come si comporterà il Governo Draghi?

Intanto ricordiamo che il 30 settembre molti pensionati hanno pagato questa imposta, che con una semplice astuzia avrebbero potuto evitare.

In ultimo ricordiamo che questi aumenti non arriveranno prima del cedolino di marzo-aprile 2022. Ovviamente si avrà diritto anche agli arretrati a partire dal 1° gennaio 2022.

Approfondimento

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