L’Agenzia delle Entrate specifica quali spese di istruzione detrarre nella dichiarazione 730 o Redditi 2022

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Tra le guide fresche di pubblicazione dell’Agenzia delle Entrate (AdE) troviamo quella riguardante gli sconti della precompilata 2022. Si tratta di una raccolta organica degli sconti fiscali riservati al contribuente e divise per aree tematiche.

In questa sede prenderemo in considerazione le uscite legate alle spese dei figli per lo studio. Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate specifica quali spese di istruzione detrarre nella dichiarazione e poter pagare meno tasse.

In merito alle spese di istruzione diverse da quelle universitarie

La Legge 107/2015 (c.d. Legge della buona scuola) ha modificato la disciplina delle detrazione dei costi scolastici. Cioè il legislatore dal 2015 ha distinto la detrazione delle spese legate alla frequenza scolastica da quelle universitarie. In generale il contribuente può detrarre il 19% di queste spese (diverse da quelle universitarie) dalle tasse da pagare.

Vediamo ora quali sono le tipologie di spese che danno diritto alla detrazione.

Troviamo anzitutto le spese legate alla frequenza delle scuole dell’infanzia, le scuole elementari e le medie, infine le scuole secondarie di secondo grado. Non conta la distinzione tra pubbliche e private, considerato che la detrazione spetta alle scuole statali, paritarie private e degli Enti locali.

La detrazione è riconosciuta anche in caso di iscrizione a corsi presso Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati. Deve tuttavia trattarsi di corsi istituiti in base all’ordinamento vigente prima dell’entrata in vigore del D.P.R. 212/2005. Infatti le spese legate ai corsi di formazione istituiti in base al D.P.R. del 2005 sono equiparate alle spese universitarie.

Più in generale ricordiamo che il legislatore ha circoscritto lo sconto fiscale al perimetro delle scuole del “sistema nazionale di istruzione”.

L’Agenzia delle Entrate specifica quali spese di istruzione detrarre nella dichiarazione 730 o Redditi 2022

Le voci di spesa ammesse a detrazione ricomprendono le tasse di iscrizione e frequenza e i contributi obbligatori. Poi troviamo i contributi volontari e le erogazioni liberali volti a sostenere la frequenza scolastica. Pertanto ci sono le spese legate alla mensa scolastica e i servizi scolastici integrativi (tipo l’assistenza al pasto e il pre e post scuola).

Inoltre troviamo le spese per le gite scolastiche, l’assicurazione della scuola e quelle che ampliano l’offerta formativa decisa dagli organi scolastici. Ad esempio le spese di teatro o lingua etc., anche se svolti al di fuori dell’orario scolastico.

Tra le spese ammesse a detrazione troviamo anche quelle del servizio trasporto scolastico sostenute dal 1° gennaio 2018. Da tale data, infatti, il contribuente può detrarre i costi legati all’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici locali, regionali e interregionali. Inoltre se ne ricorrono i presupposti il contribuente può cumulare queste detrazioni anche alle spese sostenute per il trasporto scolastico.

Infine ricordiamo che la detrazione non spetta per le spese legate al materiale di cancelleria. Lo stesso vale per i costi legati all’acquisto di testi scolastici per la scuola secondaria, sia di primo che di secondo grado.

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