La spesa record per le pensioni rispetto al PIL

PIL

Si tratta davvero di un record. E, per sfortuna, non un record positivo. Qual è la spesa record per le pensioni rispetto al PIL? Lo saprete tra pochissimo, continuando a leggere.

Lo scostamento sarà dello 0,8% del PIL nei prossimi 10 anni. Lo certifica la Ragioneria Generale dello Stato. Cosa significa? Che il PIL crescerà di meno di quell’entità solo per l’aumento del combinato disposto della spesa per le pensioni. La colpa? Gli effetti della pandemia e delle uscite anticipate volute dal precedente governo. Ancora una volta è la Ragioneria Generale a dirlo. Cioè i guardiani supremi dei conti statali insieme alla Corte dei Conti. I numeri, purtroppo, non mentono.

Ed arriviamo al numero tanto atteso. Record negativo per l’importo delle pensioni in Italia. Che assorbe il 17% del PIL nazionale. Una cifra pari a circa 340 miliardi di euro. Lo Stato non spende così tanto per niente altro. Le previsioni a lungo termine dell’Istituto di via XX settembre dicono che rimarremo ben al di sopra del 16% fino almeno al 2050. Per poi scendere intorno al 13% man mano che ci avviciniamo al 2070. Che sarà quando non ci saranno più baby boomers. Ossia le persone nate tra il 1945 ed il 1964. Cioè il primo e secondo dopoguerra. Che fu un periodo di esplosione demografica, vista la pace.

La spesa record per le pensioni rispetto al PIL

Attenzione perché le cattive notizie non sono finite. Per avere una cifra “monstre” di questo genere, bisogna che sia sostenibile il PIL. Cioè che cresca ad almeno l’1,1% annuo. Perché è cattiva, come notizia? Perché l’Italia, negli ultimi 20 anni semplicemente non è cresciuta. PIL 0% di crescita. Ma anche se fosse cresciuta dello zero virgola, non sarebbe sufficiente. Quindi? Due alternative. O le pensioni vengono riformate pesantemente, o è il collasso. E quindi il fallimento/default. Chiamatelo come volete.

Delle riforma delle pensioni prossima ventura abbiamo scritto recentissimamente in questo articolo. Qui accenniamo solo al fatto che si prospetta un taglio di almeno il 2% all’anno per chi vorrà andare in pensione anticipata. E che il gap tra ultimo stipendio e prima pensione, attualmente al 30% circa, aumenterà. Qualunque soluzione non potrà che prendere in considerazione le raccomandazioni della RGS, comunque. La relazione di quest’anno è stata molto fitta di simulazioni di potenziali condizioni avverse. Che non solo ci saranno, vista anche l’emergenza Covid in corso. Ma che quasi certamente porteranno la nazione, complessivamente, a crescere poco.

E sapete perché? Perché la ragioneria conferma, conti e numeri alla mano che, per esempio, Quota 100 inciderà sulle pensioni fino al 2029. Anche se terminerà sicuramente il prossimo anno. E contribuirà, perciò, a tenere alta la pressione sul sistema pensionistico fino ad 8 anni dopo la sua cessazione. Quando si parla di manovre fatte con i piedi, ricordatevi di questa.

Consigliati per te