Pensione, tasse e risparmio per un’Italia più giusta ed equa

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Sembra quasi un programma elettorale. Uno slogan da mettere sotto il microfono ad un comizio in piazza. Pensione, tasse e risparmio per un’Italia più giusta ed equa. E invece è solo un discorso di buon senso. Perché questi sono i tre pilastri che dovrebbero guidare l’azione di un qualunque governo. Tanto più adesso, che ci stiamo giocando l’erogazione dei fondi europei. Quelli del famoso Recovery Fund. Cerchiamo di vedere che cosa si sta facendo al momento. E le prospettive per il futuro immediato.

In ambito pensione, è allo studio l’ennesima riforma. Quota 100 verrà portata a morire nel 2021, non venendo rinnovata. Quindi andrà sostituita con un sistema più autosufficiente. Che certamente, però, sarà più gravoso per i pensionati. Perché questi ultimi aumentano di giorno in giorno. Mentre diminuiscono i giovani che, lavorando, gli devono pagare la pensione con i loro contributi. E si capisce bene, quindi, che un sistema di tal fatta non può essere autosufficiente.

La soluzione? Tagli annuali all’emolumento pensionistico. Mentre si dovrebbe far lavorare di più i giovani. Farli entrare prima nel mondo del lavoro. E si dovrebbe, contestualmente, avere una politica di sostegno all’aumento della nascite.

In ambito tasse, è indiscutibile che ci dovrà essere un profondo taglio del cuneo fiscale. Sicuramente per le imprese. Ed a questo potrebbero provvedere anche i soldi europei. Ma meno per le famiglie. Proprio perché il denaro in arrivo dall’Europa non ha questo scopo. Come ha ricordato anche qualche settimana fa il Commissario all’Economia Gentiloni. Quindi, meno tasse per le imprese. La ragione? Ovviamente permettergli di investire di più. In primis, ovviamente, a livello occupazionale. Assumendo di più, e più giovani.

Pensione, tasse e risparmio per un’Italia più giusta ed equa

Riguardo al risparmio, ci vorrebbe una profonda revisione di tutto ciò che riguarda il risparmio e gli investimenti degli italiani. Siamo ormai vicini a 1700 miliardi di euro depositati sui conti correnti. A non far niente. E che vengono erosi dall’inflazione anno dopo anno. Si dovrebbe fare in modo che questi risparmi vengano investiti intelligentemente.

Per esempio, nella previdenza alternativa. Indispensabile più che mai stante quanto abbiamo detto poche righe sopra per le pensioni. Già oggi si va in pensione con circa il 30% in meno dell’ultimo stipendio. Si rischia di farlo col 40% in meno. Una pensione integrativa, che colmi questa differenza, è un must non più rinviabile.

Pensione, tasse e risparmio per un’Italia più giusta ed equa. Tre settori indispensabili per vivere decentemente. Tre enormi riforme che, nei prossimi anni, dovranno e saranno il nostro redde rationem. O riusciremo a farle, e bene, o la nazione è destinata ad un lento e triste dissolvimento verso un inevitabile fallimento. Quello che i latini chiamavano cupio dissolvi.

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