Indipendentemente dal reddito ed età del beneficiario l’INPS sospende quest’indennità se si verificano i seguenti casi

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Ci sono alcuni sussidi economici che l’Istituto di Previdenza Sociale solitamente assegna al richiedente senza porre vincoli sui limiti di reddito o anagrafici. È il caso dell’assegno di accompagnamento che, sebbene si fondi sul solo requisito sanitario, considera anche altri precisi vincoli all’erogazione. In questo caso annualmente l’INPS effettua delle verifiche al fine di controllare che il beneficiario abbia pieno diritto all’assegno oppure debba restituire parte della quota. Indipendentemente dal reddito ed età del beneficiario l’INPS sospende quest’indennità se si verificano i seguenti casi e come possiamo vedere.

Chi ha diritto all’assegno di accompagnamento 2022

L’indennità di accompagnamento è una prestazione che possono ricevere le persone con invalidità totale. Tale requisito da solo non è sufficiente, perché si deve attestare la piena difficoltà del soggetto nel deambulare o svolgere atti di vita quotidiana. Ogni anno l’INPS effettua dei ricalcoli circa l’importo dell’assegno mensile e in un precedente articolo abbiamo illustrato a quanto ammonta l’assegno di accompagnamento nel 2022. Laddove si presentino particolari patologie invalidanti, l’INPS eroga un’indennità di accompagnamento di importo quasi raddoppiato a chi presenta domanda ed è in possesso dei requisiti. L’accompagnamento è una delle poche indennità che non risente di limiti di reddito per la richiesta né di limiti anagrafici.

Difatti, a differenza della pensione d’invalidità, la si può richiedere anche dopo l’età pensionabile. Tuttavia, esistono delle circostanze che possono determinare una vera e propria sospensione dell’assegno con conseguente restituzione delle quote all’INPS.

Indipendentemente dal reddito ed età del beneficiario l’INPS sospende quest’indennità se si verificano i seguenti casi

La Legge n. 406/1068 e la Legge n. 18/1980 disciplinano alcune regole fondamentali che interessano l’indennità di accompagnamento. Tali normative prevedono che l’indennità subisca una sospensione in determinate circostanze. In caso di ricovero gratuito in struttura a carico dello Stato per un periodo superiore ai 30 giorni, l’INPS sospende il versamento dell’accompagnamento. Si tratta ad esempio di ricovero ospedaliero, in strutture a lunga degenza o per fini riabilitativi in cui la retta sia totalmente a carico dello Stato.

Come stabilisce la sentenza della Cassazione n. 2270/2007 talvolta il ricovero ospedaliero non va ad inficiare l’erogazione dell’assegno. Si tratta di quei casi in cui nel periodo di ricovero la struttura non assicura all’invalido tutte le forme di assistenza di cui necessita. È importante ricordare che il ricovero si intende gratuito secondo i requisiti suddetti. Laddove i familiari del degente dovessero versare delle quote aggiuntive per eventuali trattamenti supplementari, il requisito di gratuità si conserverebbe intatto.

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