Ecco a quanto ammontano attualmente le pensioni minime senza tanti contributi INPS e con questi redditi

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I contribuenti che ricevono assegni pensionistici di basso importo potrebbero aver diritto ad una somma di denaro supplementare. In sostanza il Governo assicura ai pensionati che percepiscono ratei assai modesti una somma aggiuntiva. I nostri consulenti hanno già indicato hanno già indicato a che età e con quanti anni di contribuzione l’Ente eroga il trattamento al minimo. Tuttavia a non tutti i pensionati spetta tale l’integrazione. In più non sempre si ottiene il trattamento minimo in misura piena. L’ammontare dell’integrazione spettante dipende anche dalla condizione reddituale del titolare di pensione. Solitamente percepisce ratei previdenziali modesti chi non ha accumulato molta anzianità contributiva.

Fra i contribuenti con una breve storia assicurativa vi sono molte lavoratrici che si sono dedicate dapprima a figli e famiglia. Del resto sono questi gli importi pensionistici che riceveranno le donne con 20 anni di contributi nel 2022.

Chi invece percepisce un rateo mensile fin troppo modesto può ottenere un aumento che corrisponde al minimo vitale. Ogni anno infatti l’integrazione di alcune prestazioni previdenziali subisce variazioni perché segue gli adeguamenti ai dati ISTAT. Pertanto ecco a quanto ammontano attualmente le pensioni minime senza tanti contributi INPS e con questi redditi. Ciò perché si considera il potenziale incremento del costo della vita e in base ad esso si adegua l’importo dell’integrazione. Inoltre le soglie di reddito da non superare cambiano se il pensionato risulta o meno coniugato. Pertanto si tiene conto o dei limiti reddituali individuali o di quelli coniugali.

Ecco a quanto ammontano attualmente le pensioni minime senza tanti contributi INPS e con questi redditi

Secondo il dettato del Decreto legislativo 638/1983 per alcuni assegni pensionistici si ha diritto ad un’erogazione supplementare. Nello specifico, l’integrazione spetta ai pensionati che ricevono ratei talmente modesti da non consentire una vita dignitosa. L’adeguamento alla perequazione ha determinato per il 2022 un incremento dell’integrazione al trattamento minimo. Di conseguenza l’importo della prestazione INPS è passato dai 515,58 euro del 2021 agli attuali 523,83 euro. Ne consegue che gli aventi diritto riceveranno 6.809,79 euro su base annuale. Ciò perché l’INPS eroga l’integrazione per 13 mensilità.

Anche i limiti reddituali che conferiscono il diritto alle somme supplementari hanno subito variazioni. Riceverà il trattamento al minimo senza decurtazioni chi dichiara redditi non oltre i 6.809,79 euro. Diversamente i percettori di redditi sino a 13.619,58 euro avranno diritto ad una quota parziale della prestazione.

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