In pensione a 58, 62 o 63 anni per questi lavoratori che sfruttano 3 strumenti utili a completare i requisiti all’INPS

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Andare in pensione sembra la cosa più difficile da poter fare oggi, perché tutti dicono che il sistema italiano manda in pensione le persone tardi. Come si dice in questi casi la verità sta nel mezzo. Infatti se è vero che le misure previdenziali italiane sono piuttosto rigide e difficili da centrare, è altrettanto vero che ne esistono di misure che permettono anticipi di pensionamento. Ci sono diverse possibilità di uscire con discreto anticipo dal mondo del lavoro. La varietà della normativa vigente in materia previdenziale fa sì che molte delle misure, che possono rappresentare una possibilità, siano poco conosciute.

In pensione a 58, 62 o 63 anni per questi lavoratori che sfruttano 3 strumenti utili a completare i requisiti all’INPS

Solo a titolo di esempio, oggi come nel 2023 o nel 2024, ci saranno lavoratori che potranno ancora sfruttare le uscite a 62 anni con la Quota 100. E potranno uscire dal lavoro anche le lavoratrici che hanno compiuto 58 anni di età e 35 di carriera sia entro il 31 dicembre 2021 che entro il 31 dicembre 2020. In questo caso la misura si chiama opzione donna. Lo strumento che tutti possono utilizzare è la cristallizzazione del diritto. Una cosa che nel 2023 potranno sfruttare gli interessati all’APE sociale e alla Quota 102, nella malaugurata ipotesi che queste due misure non troveranno conferma nella manovra di fine anno del Governo.

Alcuni suggerimenti utili per incrociare lo scivolo giusto

Fondamentale quindi raggiungere i requisiti entro le date prestabilite. È la regola basilare del sistema previdenziale italiano. Naturalmente sul requisito dell’età poco si può fare, perché per esempio su Quota 100 i 62 anni andavano completati entro il 31 dicembre 2021. Lo stesso per esempio vale per chi i 64 anni di Quota 102 deve completarli entro il 31 dicembre prossimo. Diverso il caso dei contributi. La contribuzione utile ai fini pensionistici è quella a qualsiasi titolo versata. Anche se ogni misura ha le sue particolarità a livello di requisito, ci sono strumenti utili. Il sistema offre agli interessati strumenti che possono fare comodo.

Il cumulo per esempio. Si tratta della possibilità di unire i contributi versati in più gestioni previdenziali per conseguire il diritto ad un’unica pensione presso l’INPS. Operazione questa senza oneri a carico dei lavoratori. Stesso risultato con la ricongiunzione dei contributi versati in più casse. In pratica, un lavoratore può raggiungere il giusto montante contributivo anche recuperando tutti i contributi che ha versato in passato, non solo all’INPS, ma facendoli confluire nell’INPS. E così in pensione a 58, 62 o 63 anni potrebbe non essere un obiettivo irrealizzabile.

Approfondimento 

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