Il riflesso russo sul ballottaggio in Francia, Macron in avanti contro la destra di Le Pen e in Italia?

Pil

In verità già il ballottaggio è una vittoria per Marine Le Pen, sfidante di Emmanuel Macron, Presidente uscente. Marine Le Pen rappresenta il partito di Destra, «Rassemblement National». Ha 53 anni ed è madre di tre figli. Macron è il centrista a capo del partito «La République en marche» e secondo i sondaggi sarebbe il favorito nel ballottaggio. 44 anni, è stato eletto nel 2017 al secondo turno con il 66% di voti. Il 24 aprile i cittadini francesi saranno chiamati di nuovo alle urne per decidere chi salirà all’Eliseo. Allo stato vediamo Macron al 27,3% contro Le Pen al 21,9%. Segue poi Mélenchon al 21,9%, Zemmour al 7% e Pécresse 4,8%.

La campagna elettorale

Emmanuel Macron avrebbe dedicato poco spazio alla campagna elettorale. Il motivo è presto detto: l’impennata di contagi Covid a gennaio e la guerra in Ucraina avrebbero impegnato moltissimo il Presidente al punto da non avviare una campagna in senso tradizionale. Avrebbe lasciato priorità ai fatti rispetto alle parole. Così pare abbia tenuto pochissime udienze pubbliche e risicate partecipazioni televisive. Nel frattempo, Marine Le Pen avrebbe avuto tutto il tempo e si sarebbe dedicata anima e corpo per conquistare i francesi. Pare si sia spesa molto per dimostrare e dichiarare un rinnovamento all’interno del suo gruppo. Più moderato anziché di estrema destra. E deve aver indovinato visto che comunque ha ottenuto una buona percentuale di adesioni.

Il riflesso russo sul ballottaggio in Francia, Macron in avanti contro la destra di Le Pen e in Italia?

I sondaggi dicono che Macron il prossimo 24 aprile potrebbe spuntarla. Nel frattempo, si è rimesso in moto con proclami pubblici e messaggi rivolti al suo popolo. Sono annunciati infatti dei mega comizi previsti nei prossimi giorni. Ci chiediamo quanto possa pesare il riflesso russo sul ballottaggio in Francia. A prescindere dalle simpatie (?) per l’una o l’altra parte, il combattimento in Ucraina non piace a nessuno, soprattutto perché le bombe possono arrivare a casa nostra.

Certamente ne pagheremo le conseguenze in termini di stile di vita. E, ci sta poco da fare, nei momenti di crisi si è poco inclini al cambiamento. Soprattutto è verosimile si pensi ad un candidato moderato che pure si è speso tanto per cercare di portare Putin alla ragionevolezza. Più volte presente al lungo tavolo putiniano in quel di Mosca, Macron ha mostrato di volere la pace. Ma Putin non guarda in faccia a nessuno e la distanza tra lui e i suoi interlocutori lo ha fatto capire subito. Solo con Xi, che pure non avrebbe mai abbracciato, lo abbiamo visto vicino alla parata olimpionica di Pechino lo scorso febbraio.

E l’Italia?

Nel 2023 in Italia andremo al voto. E al momento gli schieramenti in campo non sono chiari. Tutto è in fase embrionale tra vecchie alleanze da risanare e nuove sinergie. Intanto ieri Silvio Berlusconi nel suo intervento di chiusura alla due giorni dedicata a Forza Italia, si è smarcato dalla Russia. Consapevole della notorietà della sua amicizia con Putin, adesso ne prende le distanze. Soprattutto perché sa che non piace agli italiani.

Anche se la guerra dovesse finire (come ci auguriamo prima del 2023), questi giorni sono bastati a farci venire i brividi. Soprattutto gli effetti li vivremo proprio il prossimo anno. Al momento il PD è per la fornitura di armi all’Ucraina come pure FDI. Il Movimento 5 Stelle, lungi dal voler generare una crisi di Governo, è per il «no». Infatti Conte sta lievemente risalendo nei sondaggi. Solo che molti italiani non sanno che i pentastellati, come si dice, sono l’espressione della Cina in Italia. Lo capiranno più tardi.

Palla al Centro

Rimane l’ala moderata. Il Centro moderato appunto, europeo e cattolico. E da tutte queste macerie potrebbe solo guadagnarne. Sempre pronti a mediare, non aizzare il nemico, mossi da buoni principi. Che poi non tutti li rispettino nella vita privata, a noi italiani (a differenza degli americani) interessa poco. Basta si limiti al minimo la partecipazione ai focolai di guerra. Gli italiani, ad oggi, potrebbero pensare così. E considerando il riflesso russo sul ballottaggio in Francia, da noi proprio il Centro potrebbe uscirne vincitore se in Italia si andasse al voto adesso.

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