I versamenti fiscali prorogati fino al 20 luglio 2020

cedolare secca

A concedere un’ulteriore proroga per i versamenti fiscali, interverrà un decreto della Presidenza del Consiglio. Esso sposterà il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 fino al 20 luglio 2020. Destinatari della proroga saranno i contribuenti IVA, soggetti agli Isa (Indici Sintetici di Affidabilità), compresi i forfettari. Vi rientrano, inoltre, i versamenti Irpef, Ires, Cedolare Secca, e di tutte le imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi 2020. Per essi, la scadenza del 30 giugno viene rinviata al 20 luglio.

Nessun rinvio, invece, per le imposte dovute da contribuenti non IVA come lavoratori dipendenti e pensionati.  In particolare, il tutto è partito da una nota emanata dal ministero dell’Economia, in data 22 giugno, in cui si è chiarito quanto segue. Ossia: «Per tener conto dell’impatto dell’emergenza Covid 19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari, è in corso di emanazione il dpcm. Esso proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva.

Ciò per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Isa, compresi quelli aderenti al regime forfetario. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi».

I versamenti fiscali prorogati fino al 20 luglio 2020. Il senso della proroga

Il procedimento si rende necessario per proporre un calendario fiscale che dia maggiore respiro ai contribuenti e agli intermediari. Nel Decreto Rilancio, attualmente, all’esame della Commissione Bilancio della Camera sono stati presentati degli emendamenti. Essi sono stati attualmente accantonati e spostavano al 30 settembre gli appuntamenti dei contribuenti con i versamenti fiscali.

Era stato il ministro all’Economia, Gualtieri, che si era detto propenso a ripensare ai termini già slittati da marzo e fissati al 16 settembre. Egli aveva ipotizzato di consentire la rateizzazione, in numero maggiore di tranche i pagamenti con l’erario, attualmente fissati a 4 rate. In ogni caso, nel complesso, tutti gli adempimenti fiscali sono stati prorogati, anche se non sono stati ancora vagliati gli emendamenti al Decreto Rilancio. Infatti, come visto, le proroghe delle scadenze e le modifiche in corso d’opera possono essere adottate anche con decreti indipendenti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

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