I 3 migliori Paesi esteri in cui trasferirsi per vivere da pascià anche con una pensione di 1.000 euro al mese

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Quando si giunge, finalmente, alla tanto agognata pensione ci si rende conto che difficilmente l’assegno mensile erogato equipara l’ultima retribuzione. Nella migliore delle ipotesi il tasso di sostituzione sarà al 70%. Questo significa che a fronte di un’ultima retribuzione di 2.000 euro si riceverà una pensione di circa 1.400 euro. Si comprende facilmente come per un pensionato possa essere difficile tirare avanti e arrivare alla fine del mese.

Soprattutto in considerazione del fatto che la maggior parte dei pensionati in Italia ha una pensione che non supera 1.000 euro. Soprattutto quando si sceglie un pensionamento anticipato si deve tener conto che questo ha sempre un costo. Un prezzo che il lavoratore stesso paga sull’assegno della pensione perché lo avrà sicuramente più basso di quello che gli sarebbe spettato a 67 anni. Vediamo allora quali sono i 3 migliori Paesi esteri in cui trasferirsi e vivere da signori anche comprensioni abbastanza ridotte.

Trasferirsi all’estero

Una cosa che di cui non tutti tengono conto è che la pensione, come lo stipendio, è soggetta a imposizione fiscale. La pensione spettante, quindi, viene tassata nel migliore dei casi al 23%. E questo è il motivo che spinge molti pensionati ad emigrare e trasferire la propria residenza all’estero. Ci sono infatti alcuni Paesi in cui la tassazione sulle pensioni è ridotta se non proprio azzerata.

Quando si sceglie, quindi, un Paese estero in cui trasferirsi, la prima cosa da considerare riguarda proprio i vantaggi fiscali che questo Stato può offrire. I Paesi esteri maggiormente convenienti al momento sembrano essere Portogallo, Turchia e Cipro. Ma quale scegliere?

I 3 migliori Paesi esteri in cui trasferirsi per vivere da passo anche con una pensione di 1.000 euro al mese

Iniziamo con il Portogallo che può vantare una comunità di pensionati italiani abbastanza vasta. Per i cosiddetti residenti non abituali la tassazione sui redditi, e quindi sulla pensione, è del 10% per ben 10 anni. Una bella differenza rispetto all’Italia dove la tassazione minima e del 23%. Inoltre, bisogna prendere in considerazione il fatto che in Portogallo il clima è mite. E questo, oltre ad avere effetti benefici sulla salute, permette anche di risparmiare sui costi di riscaldamento, ad esempio. In questo Paese è necessario ottenere lo status fiscale per residente non abituale.

Il secondo Paese che prenderemo in considerazione è la Turchia. Anche qui il regime fiscale è molto vantaggioso. I pensionati che trasferiscono la propria residenza in Turchia possono beneficiare di una tassazione solo sul 20% della pensione percepita. Questo significa che l’80% della pensione sarà esentasse. Anche in Turchia il pensionato potrà godere di un clima abbastanza caldo e di un costo della vita sicuramente più basso che in Italia.

Il terzo Paese da prendere in considerazione per un trasferimento dopo la pensione è Cipro. Per i pensionati esteri si applica una tassazione del 5% sui redditi da pensione che provengono dall’estero se superiori a 3.420 euro. Se l’importo è inferiore la pensione è esentasse. A Cipro quindi il pensionato potrà beneficiare di una no tax area o in alternativa di una flat tax al 5%.

Approfondimento

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