Guidare con sandali o infradito può portare gravi conseguenze

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Come forse sapremo tutti, i comportamenti che adottiamo quando siamo alla guida di un’auto devono essere regolati dal principio della cautela. Questa non è una norma di buon senso. Ma il criterio primario ed ispiratore delle norme del nostro ordinamento riguardanti la circolazione degli autoveicoli. Il Codice della Strada è in realtà un’unica legge che comprende segmentate le regole fondamentali da rispettare.

Questo principio non rappresenta solamente un ideale cui tendere. È anche un punto di riferimento utilizzato da assicurazioni, periti ed agenti accertatori. Così, ora vediamo il motivo per il quale guidare con sandali o infradito può rappresentare un gravissimo errore che porta anche danni economici consistenti.

Il comportamento non è vietato

In primo luogo, partiamo del dato giuridico. Non esiste una norma del Codice della Strada che vieti espressamente l’utilizzo di queste calzature. L’unica norma che entra il gioco è l’articolo 141. Secondo questa norma, il conducente deve essere in grado di compiere tutte le manovre in condizioni di sicurezza, e “specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile”.

In linea di principio, dunque, godiamo di potere discrezionale in merito alla calzatura da indossare. Sandali, ciabatte, scarpe da corsa oppure, nulla lo vieta, anche scalzi. Peccato che questo dato potrebbe non bastare. La ragione è la seguente. Immaginiamo la situazione di un tamponamento. Oppure di un incidente. Magari nel quale un guidatore non è riuscito a frenare in tempo. Travolgendo un ostacolo, o sbandando. Il ricorso all’assicurazione sarà consequenziale. All’arrivo di un agente per la rilevazione dei dati riguardanti il sinistro, questi accerta lo svolgimento dei fatti che hanno portato al sinistro.

Guidare con sandali o infradito può portare gravi conseguenze

È proprio in questa sede che potrebbe entrare in gioco la calzatura che il guidatore stava indossando. Potrebbe infatti emergere che la scomodità e non idoneità della stessa abbia condizionato la rapidità del gesto. Un impedimento che però è diventato parte causale dell’incidente. In maniera aggiuntiva, od esclusiva, rispetto altri elementi. Arrivando così ad azzerare di conseguenza il diritto al risarcimento del danno.

Se ci dovesse succedere un danno nel corso della circolazione stradale, potrebbe essere importante conoscere bene cosa fare. Tra le nozioni che dovremmo apprendere, c’è la corretta redazione del cosiddetto documento di constatazione amichevole (ora ufficialmente CAI). In particolare, dovremmo fare attenzione ai punti di maggiore rilievo a fini assicurativi.

Lettura consigliata

Fino a 660 euro di multa e sospensione della patente per l’automobilista che viola questa norma del Codice della Strada

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