Fratelli d’Italia plaude Mattarella ma precisa la sua posizione e regge nei sondaggi

Sergio Mattarella

Tutti gli organi d’informazione hanno contato il numero di applausi che sono esplosi dalle Camere riunite in seduta comune nella giornata di ieri per l’insediamento di Sergio Mattarella. 55 applausi e diverse standing ovation (esultanza). E, com’è giusto che sia, se ne parla anche oggi. Per una volta abbiamo visto il Parlamento compatto e unito come sarebbe dovuto accadere nella settimana dedicata alla partita quirinalizia. Ma c’è sempre tempo per invertire la rotta e imparare dagli errori-orrori del passato.

Giorgia Meloni

Tutti si sono alzati in piedi più volte per applaudire le parole rigorose del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Anche Giorgia Meloni, presente e partecipe in aula. Stamane però la precisazione via social. «Chiarisco due cose – ha scritto la Meloni – noi rispettiamo le istituzioni sempre. Una cosa è sostenere la persona, altra non riconoscere il ruolo che ricopre (grazie agli altri)». E ancora, «Ci sono dei passaggi del discorso di Mattarella che abbiamo condiviso», tra gli altri «quello in cui spiega a Draghi che siamo ancora una Repubblica parlamentare».

Fratelli d’Italia plaude Mattarella ma precisa la sua posizione e regge nei sondaggi

Negli ultimi giorni alcune testate giornalistiche hanno commissionato dei sondaggi ad Istituti di ricerca privati. In generale quel che è emerso è che il PD rimane il primo partito per consensi. A seguire c’è Fratelli d’Italia, un pochino più giù la Lega e poi il Movimento 5 Stelle. Ovviamente a seconda delle linee editoriali, ognuno ha interpretato a suo modo com’è naturale che sia. Noi registriamo il dato in sé.

E Matteo rimane fuori

Destino avverso. Matteo Salvini è rimasto fuori dall’aula perché risultato positivo al Covid proprio all’indomani del suo “no” alle ultime decisioni governative sulla complessa dinamica della scuola ai tempi del Covid. Che, dicono, starebbe per lasciare l’Europa ad un «periodo di tranquillità» fa sapere l’OMS in modo sibillino. Quasi timoroso di annunciare qualcosa che potrebbe non confermarsi nei prossimi mesi. Perché il Covid ci ha preparato a questo: all’imprevedibilità del domani e soprattutto del suo decorso. Matteo ha detto “no” alla decisione di lasciare in presenza i bambini vaccinati e mandare in DAD gli alunni non vaccinati laddove in una classe si dovessero registrare 5 casi di positività al Covid.

Alcuni interpretano tale dissenso come un inizio di scostamento della Lega da Draghi. Invece Salvini precisa che realmente non è d’accordo con la misura che trova semplicemente «discriminatoria». La somma verità la scopriremo solo vivendo. Intanto la freddura con la Meloni diventa sempre più gelida e Fratelli d’Italia plaude Mattarella ma precisa la sua posizione.

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