Eleganza tutta italiana ai David di Donatello, Sorrentino fa il carico di statuette e spicca l’abito di Miriam Leone

Sorrentino

Era nell’aria e così è stato. Paolo Sorrentino con il film «È stata la mano di Dio» ha fatto l’en plein (successo pieno). Cinque statuette per il miglior film, migliore regia e poi premi per la migliore attrice non protagonista Teresa Saponangelo. Ancora migliore fotografia con Daria D’Antonio e Michele D’Attanasio del film «Freaks Out». Statuette anche per «Qui rido io» di Mario Martone e «Ariaferma» di Leonardo di Costanzo, «Freaks Out» e «A Chiara» dove vince Swamy Rotolo come migliore attrice.

La kermesse

Una festa tutta italiana condotta da Carlo Conti e Drusilla Foer. Elegantissimi gli attori e registi presenti. È stato il trionfo del classico nero, dell’eleganza tutta d’un pezzo. Rigorosa, essenziale, adatta per le cerimonie di sera. Tra gli altri ci è piaciuto moltissimo l’abito indossato da Miriam Leone e firmato Valentino. Gonna lunga nera con un tocco di bianco sul busto e quel fiocchetto sottile che è un tocco di grazia. Da Cinecittà abbiamo visto l’eleganza tutta italiana ai David di Donatello. Sobria, di qualità, semplice. Perché lo charme più vero è quello della linearità di tessuti e colori. Drusilla ha sfoggiato un rosso e poi un abito nero. O la si ama o la si odia, bisogna darle atto che ci sa fare e sa tenere la scena sul palco.

Eleganza tutta italiana ai David di Donatello, Sorrentino fa il carico di statuette e spicca l’abito di Miriam Leone

La manifestazione nostrana viene da due anni di castigo. Nel 2020 le statuette sono state spedite direttamente a casa.

Lo scorso anno c’è stata ma con le necessarie restrizioni e il pubblico contingentato. Per la serata di ieri invece è stata una ripartenza, anche se il Covid c’è ancora. Il luogo, Cinecittà, simbolicamente rappresenta la bellezza del cinema italiano. Agenzia culturale fortemente stroncata da due anni di pandemia con sale cinematografiche in affanno anche per la modalità di fruizione diversa che si è affermata nel frattempo. Ad ogni modo ci è piaciuto, perché si è visto l’impegno, la volontà e il protagonismo italiano. A tutto campo.

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