Ecco spiegato per quanto tempo conservare le buste paga per evitare problemi con mutui, prestiti, affitti e datore di lavoro

famiglia busta paga

Forse rientriamo tra quelle persone che farebbero a meno di molta burocrazia. Eppure, conservare alcuni documenti può ritornarci utile per molte situazioni della vita. Così come per mantenerci al riparo da alcuni potenziali problemi che potrebbero insorgere. Così basta organizzare un plico, o una cartella fisica e digitale da conservare negli archivi, che ci mantenga al sicuro. Recentemente abbiamo visto come ci basterebbe conservare questi due documenti per ricevere una detrazione di quasi 100 euro. Ma questo ragionamento vale anche per le buste paga.

Per quanto non viga un obbligo di conservazione, ciò non significa che non possano tornare utili in una pluralità di situazioni che vanno dalla sottoscrizione di un mutuo e di un affitto, oppure di un’ipotetica insorgente questione lavorativa. Così, ecco spiegato per quanto tempo conservare questi importanti documenti.

Utile in varie situazioni della vita economica di una persona

Per quanto concerne la concessione dei mutui o dei prestiti, questi implicano di solito la richiesta delle buste paga del richiedente degli ultimi 2 anni. È però importante sottolineare che non esistono regole specifiche. Si tratta di un’indicazione basata sulla generalità dei casi. Dimostrare l’esistenza o l’entità della nostra retribuzione potrebbe risultarci poi utile in caso di ricerca di un affitto. Il locatario chiede talvolta la dimostrazione della busta paga per avere una sorta di garanzia sulla solvibilità. In questo, però, non si spinge normalmente oltre i due mesi. Peraltro, non vi è obbligo di fornire questi documenti al proprietario o all’agente immobiliare. Inoltre, i locatari si tutelano spesso preventivamente anche tramite la richiesta di acconti o caparre.

In generale, comunque, il consiglio è quello di conservare le buste paga per almeno 5 anni. Il motivo è semplice. Dopo questo lasso di tempo, si potrebbero prescrivere le somme che compongono la retribuzione. Questa data si calcola secondo la Cassazione a partire dalla cessazione del rapporto di lavoro e non dalla ricezione della busta. Le buste paga, peraltro, potrebbero essere essenziali non solo per contestazioni in ordine all’entità della retribuzione (e di altri diritti quali la tredicesima), ma anche in merito al versamento dei contributi pensionistici.

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In merito alla forma di conservazione, entro i 5 anni sarebbe consigliabile mantenere i documenti in forma cartacea. Realizziamo per cautela una scannerizzazione per mantenere i documenti anche in forma digitale, salvandoli possibilmente in un disco rigido o in un metodo di conservazione cloud. In questo modo possiamo evitare possibili rischi in merito alla deperibilità. Fare una scannerizzazione dei documenti è semplice, anche considerando questa funzione ormai presente in molti cellulari. In caso invece di distruzione dei documenti cartacei, e al fine di mantenere la privacy, utilizziamo un trita-documenti.

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