Ecco quanto percepiranno di pensione le lavoratrici dipendenti con 35 anni di contributi INPS senza cumulo

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Attualmente l’emergenza epidemiologica da Covid 19 sta rendendo più difficile la permanenza di alcuni soggetti nel mondo del lavoro. Ad incontrare ostacoli sono soprattutto i cittadini che hanno problemi di salute per i quali sarebbe pericoloso contrarre il virus. Diventa quindi più forte la motivazione ad abbandonare l’impiego e tutelare il proprio benessere senza esporsi quotidianamente a rischi. Contestualmente ci si interroga però sull’ammontare degli assegni pensionistici. In generale chi anticipa il pensionamento da 1 a 5 anni subisce tagli sul rateo mensile.

Pertanto non per tutti è possibile optare per una misura previdenziale che consente di lasciare la professione in anticipo. Per questo motivo, prima di inviare richiesta di pensionamento, sarebbe opportuno anche capire di quanto aumenterebbe la pensione per ogni anno in più di contributi. Conoscendo gli importi che la Cassa Previdenziale eroga a seconda dell’anzianità contributiva sarà più semplice valutarne l’eventuale convenienza.

A tal fine ecco quanto percepiranno di pensione le lavoratrici dipendenti che scelgono la via dell’anticipo pensionistico. Analizziamo il caso delle donne perché sono loro che più di frequente rispetto agli uomini desiderano concludere prima la carriera lavorativa. Ciò perché solitamente su di esse grava il carico di un doppio impiego sia fuori che all’interno delle mura domestiche. A ciò si deve anche aggiungere l’eventualità che una donna trovi un impiego solo dopo aver messo al mondo dei figli.

Tutto ciò potrebbe pertanto comportare l’accumulo di un montante di contribuzione ridotto se paragonato a quello del marito. Ciò nonostante vi sono situazioni in cui si considera anche la convenienza di pagare contributi volontari ai fini pensionistici. Il versamento a proprie spese della copertura assicurativa potrebbe infatti consentire un’uscita anticipata.

Ecco quanto percepiranno di pensione le lavoratrici dipendenti con 35 anni di contributi INPS senza cumulo

Le ultime disposizioni in materia pensionistica hanno ampliato la platea delle beneficiare della pensione anticipata. Le lavoratrici potranno accedere al trattamento previdenziale Opzione Donna solo a specifiche condizioni. Sono infatti richiesti alcuni requisiti anagrafici e contributivi da maturare entro il 31 dicembre 2021. Il messaggio 169/2022 dell’INPS riporta nel dettaglio le condizioni utili alla fruizione di questo pensionamento anticipato.

Possono beneficiare di Opzione Donna le lavoratrici dipendenti e autonome in possesso di 35 anni di contributi. Nel calcolo dell’anzianità di servizio non rientrano tuttavia né i contributi figurativi, né quelli derivanti da cumulo. Inoltre alle dipendenti si richiede il compimento di 58 anni di età, alle autonome di 59 anni. Per determinare con approssimazione l’ammontare del rateo mensile prendiamo il caso di una donna dipendente del settore privato con 35 anni di contribuzione. L’importo annuale del trattamento previdenziale sarebbe pari all’incirca a 14.400 euro. Ne consegue che mensilmente la lavoratrice avrebbe diritto ad un assegno lordo di circa 1.110 euro. Il rateo pensionistico netto al mese corrisponderebbe dunque a 930 euro.

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