Ecco quanto fruttano 7.000 euro sul conto deposito invece di avere soldi liquidi sul conto e pagare tasse e commissioni

150 euro

Sono molteplici i modi e le forme per gestire i risparmi. Si possono investire in una nuova attività produttiva oppure in oro e mattone, azioni e strumenti del reddito fisso.

Molto dipende dall’importo dei risparmi, la propensione al rischio e gli obiettivi di breve, medio e lungo termine di chi li possiede. Inoltre incide anche il tasso di interesse vigente sul mercato in un dato momento storico. Quando è basso i risparmiatori preferiscono i soldi liquidi, anche sul conto. Viceversa quando salgono i rendimenti aumenta la propensione all’investimento. Rinunciano alla disponibilità immediata del denaro pur di guadagnare qualcosina.

Premesso ciò, ecco quanto fruttano 7.000 euro sul conto deposito invece di avere soldi liquidi.

I costi legati alla scelta di avere soldi liquidi

In questo 2022 caratterizzato da un’inflazione alle stelle, detenere soldi liquidi sul conto è divenuto quasi un lusso da ricchi. Tra perdite subite (possono arrivare fino al 15% della giacenza in soli 3 anni) e mancati guadagni, i danni non si contano.

Tra le uscite abbiamo anzitutto quelle legate alle commissioni bancarie. I conti più economici sono quelli online, poi si va solo a salire. In pratica si tratta di capire quale c/c permette di spendere meno e quindi di perdere meno denaro. Ancora, c’è l’imposta di bollo di 34,20 euro l’anno (per le persone fisiche) per giacenze al di sopra dei 5mila euro.

Infine abbiamo l’inflazione, che comporta costi (in termini reali e non nominali) derivante dalla perdita del potere d’acquisto. In questo momento storico, è il danno peggiore in assoluto sul fronte delle perdite.

Infine va considerato anche un altro costo, il c.d. costo opportunità. In parole semplici si tratta del costo legato al mancato sfruttamento della prima occasione disponibile. Ad esempio può trattarsi degli strumenti del reddito fisso per i risparmiatori restii al rischio e con orizzonti di breve-medio termine.

Ecco quanto fruttano 7.000 euro sul conto deposito invece di avere soldi liquidi sul conto e pagare tasse e commissioni

Consideriamo qualche soluzione riguardante il conto deposito (CD) vincolato tra i 12 e i 18 mesi. L’orizzonte temporale è ridotto, quindi relativamente prevedibile (al netto degli imprevisti) prima di aderire a un vincolo. Consideriamo poi un importo più o meno modesto (7mila euro), che dia modo di abbassare la liquidità sul conto e di cogliere qualche offerta disponibile.

Abbiamo fatto una rapida ricerca in rete per capire cosa offre il mercato. Le proposte degli intermediari abbondano, per cui si tratta di capire quale soluzione soddisfa al meglio le proprie esigenze. Inoltre si rinnovano di continuo, per cui quello che vale oggi potrebbe non valerlo più domani.

A titolo di puro esempio, ecco 3 differenti proposte a 6, 12 e 18 mesi. Sulla scadenza più corta, Banca Aidexa offre un tasso annuo lordo dell’1%, calcolato in base al periodo di durata del vincolo.

Sul deposito a vincolo a 12 mesi, la BCC di Cagliari offre un tasso annuo lordo dell’1,50%.

Passando ai 18 mesi, infine, Banca Progetto offre l’1,75% fino a dicembre 2022 e l’1,50% per tutto il 2023. Inoltre ricordiamo che si tratta di un CD semi vincolato e l’imposta di bollo è a carico dell’intermediario fino a tutto il 2023.

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