Ecco quando si può prendere una pensione provvisoria da parte dell’INPS

Ecco quando si può prendere una pensione provvisoria da parte dell’INPS-Foto da pexels.com

Non sempre un lavoratore quando va in pensione prende un trattamento che lo accompagna per il resto della vita. Ci sono misure collegate ai redditi, altre collegate all’invalidità, ed altre ancora che per natura sono di accompagnamento alla vera pensione.

Oggi analizziamo il caso delle pensioni provvisorie, quelle che il giorno dell’accettazione da parte dell’INPS presentano questa definizioa: La liquidazione è stata effettuata in via provvisoria per contribuzione in attesa di conferma. Parliamo quindi di una prestazione che l’INPS decide di assegnare ad un contribuente nonsotante non ha ancora effettuato i calcoli precisi della prestazione da liquidare. Un caso non raro che deve meglio essere approfondito.

Ecco quando si può prendere una pensione provvisoria

Naturalmente come già detto in premessa, ci sono delle prestazioni che per natura sono temporanee. Per esempio l’Ape sociale è una di queste. Ecco quando si può prendere una pensione provvisoria quindi, perché l’Ape sociale è provvisoria di natura. Essa viene erogata a 63 anni (nel 2024 a 63 anni e 5 mesi), ma dura fino ai 67 anni e poi viene revocata. Perché a 67 anni l’interessato deve chiedere la pensione di vecchiaia ordinaria.

Pure la pensione sociale non è una misura definitiva. Perché è assoggettata alla conferma del diritto annualmente in base ai redditi auitocertificati da parte del pensionato con il modello RED. Se un anno i limiti dei redditi utili al diritto all’assegno sociale vengono superati, la pensione viene persa. Lo stesso accade per le pensioni di invalidità, che vengono sospese al pensionato se questo viene ricoverato in strutture a carico dello Stato per oltre 30 giorni (per esempio l’accompagnamento).

Liquidazione provvisoria, conguagli a credito o a debiti, ecco quando accade

Oltre alle msiure che per natgura sono provvisorie e assoggettate a conferme periodiche, ci sono casi in cui l’INPS eroga una prestazione con liquidazione temporanea. Ed anche in questo caso centrano spesso le condizioni di disabilità del richiedente. Per esempio, una pensione di vecchiaia anticipata per invalidi, in base alla gravità delle condizioni del disabile, può essere assegnata e liquidata in poche settimane rispetto alla data di presentazione della domanda.

Per via della gravità della situazione del richiedente, l’INPS accelera i calcoli, liquidando la prestazione che dopo qualche tempo verrà ricalcolata quando i controlli sulla contribuzione versata dal diretto interessato saranno ultimati. In pratica l’INPS velocizza la liquidazione della prestazione ad un invalido grave anche se l’istruttoria della pratica non è stata conclusa. Dopo la conclusione dell’istruttoria la pensione verrà ricalcolata alla luce delle nuove evidenze emerse. E in casdo di liquidazione con importi più bassi per il pensionato, l’INPS erogherà anche i conguagli arretrati. Se invece succede l’opposto (caso raro però perché l’INPS usa sempre una certa prudenza nel liquidare una prestazione provvisoria), sarà il pensionato a dover dare indietro i soldi all’INPS.

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