Ecco la corsia d’emergenza per i crediti Bonus edilizi rifiutati da banche e operatori finanziari

110%

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la decisione di Poste Italiane di sospendere l’acquisizione dei crediti d’imposta. Precisamente, quelli derivanti dai Bonus edilizi con decorrenza 7 novembre del 2022. Non è la prima volta che, per l’acquisizione dei crediti d’imposta, le banche, la Posta e gli altri intermediari e operatori finanziari chiudono i rubinetti.

Al riguardo il Governo italiano, con il Decreto Aiuti quater, è intervenuto mettendoci una pezza. Proprio al fine di rimettere in moto il mercato dei crediti fiscali legati ai Bonus edilizi. Precisamente, non solo con la cessione del credito, ma anche con l’opzione dello sconto in fattura.

Ecco la corsia d’emergenza per i Bonus edilizi grazie al Decreto Aiuti quater

In particolare, per i crediti non ancora utilizzati, e comunicati al Fisco entro lo scorso 31 ottobre del 2022, viene introdotta l’opzione di fruizione dei crediti di imposta in dieci quote annuali.

Quindi, ecco la corsia d’emergenza per i Bonus edilizi. Con il perfezionamento di questa opzione che avverrà secondo delle regole operative che sarà l’Agenzia delle Entrate stessa, con un provvedimento, a stabilire.

Il Superbonus nel 2023 al 90%, ma il 110 resisterà comunque in questi tre casi

Contestualmente a questa importante novità, nel Decreto Aiuti quater del Governo Meloni trova posto, proprio per i Bonus edilizi, pure l’annunciata revisione per il 110%. Che dal 2023 diventerà un po’ meno conveniente passando dal 110% al Superbonus 90%.

Ma il 110% resisterà nel 2023 in tre casi. Precisamente, se la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) è effettuata entro il 25 novembre del 2022. E fino al mese di marzo del 2023 per gli interventi sulle villette unifamiliari. Ma a patto che entro lo scorso 30 settembre del 2022 sia realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo.

In più, fino alla data del 31 dicembre del 2025, resta al 110% il Superbonus per gli interventi effettuati nei comuni italiani che ricadono nel cratere sismico. Precisamente, in tutti quei comuni colpiti da terremoti che si sono verificati a partire dalla data dell’1 aprile del 2009.

Addio al Superbonus 110% con il decalage che parte con un anno di anticipo

Quindi, al netto dei tre casi particolari sopra indicati, a partire dal 2023 sarà addio al Superbonus 110%. Con il Governo italiano di centrodestra che ha sostanzialmente anticipato il decalage che poi ci sarà in ogni caso negli anni successivi. Si passerà infatti dal 110% del 2022 al 90% del 2023. E poi al 70% nel 2024 ed al 65% nell’anno successivo. Ad oggi, quindi, per il Superbonus il 2025 sarà ai sensi di Legge l’ultimo anno. Ma considerando com’è cambiata la misura negli ultimi mesi, mai dire mai.

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