Ecco cosa cambia tra ISEE minorenni, università e ordinario e quale bisogna fare

Cosa cambia tra ISEE minorenni, università e ordinario

Ormai l’ISEE 2022 non è più valido e va rinnovato. La scadenza della dichiarazione resa lo scorso anno, infatti, ha avuto valore fino al 31 dicembre 2022. Per chi percepisce reddito di cittadinanza o assegno unico, quindi, è necessario rinnovare le DSU per calcolare il nuovo ISEE per il 2023. E quest’anno ci si deve riferire alla situazione reddituale e patrimoniale del 2021. Vediamo quale modello ISEE è necessario in base alle agevolazioni che si devono richiedere.

L’ISEE 2022 è ormai scaduto e chi percepisce reddito di cittadinanza deve rinnovarlo entro la fine del mese. Per chi, invece, deve rinnovarlo per l’Assegno unico c’è tempo fino al 28 febbraio. Tempi leggermente più lunghi, quindi, visto che l’assegno per i figli anche per gennaio e febbraio è calcolato sul vecchio ISEE. Ma ecco cosa cambia tra ISEE minorenni, quello ordinario e ISEE università.

Cos’è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ordinario e quando serve quello minorenni

L’ISEE ordinario è quello che serve per richiedere la maggior parte delle agevolazioni, come ad esempio il Bonus sociale ed il reddito di cittadinanza. Ma se l’agevolazione che si chiede è per un soggetto minorenne potrebbe essere necessario richiedere anche l’ISEE minorenni.

La dichiarazione per i minorenni nelle famiglie “tradizionali” coincide con l’ISEE ordinario. Anche in presenza di genitori separati legalmente o divorziati basta l’ISEE ordinario e non serve quello minorenni. Solo in presenza di situazioni particolari occorre presentare una dichiarazione diversa. Parliamo, ad esempio, delle famiglie composte da genitori non sposati e non conviventi.

La dichiarazione per i minorenni nelle famiglie “tradizionali” coincide con l’ISEE ordinario

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Ecco cosa cambia tra ISEE minorenni e ordinario

In casi specifici in cui i genitori dei minori non convivono e non sono sposati (e mai lo sono stati) tra di loro serve l’ISEE minorenni. In questo caso il genitore che non convive con i figli viene considerato componente aggregata o aggiuntiva al nucleo familiare dei figli minori.

La componente varia in base alla condizione del genitore non convivente. Se è sposato con altra persona, se ha altri figli ecc… In questi casi specifici consigliamo sempre di non affidarsi all’ISEE precompilato fai da te, ma di recarsi presso un CAF o un Patronato per non sbagliare nella compilazione.

ISEE università, quando si usa?

Se uno dei figli frequenta l’università va richiesto un apposito ISEE che permette di avere agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie. Gli studenti, infatti, sono suddivisi in fasce di reddito e le tasse variano in base alla fascia a cui si appartiene. In alcuni casi si può rientrare anche nella “no tax area” e non dover pagare le tasse universitarie. Ma l’ISEE in questo caso serve anche per avere altre agevolazioni o borse di studio.

Se uno dei figli frequenta l’università va richiesto un apposito ISEE che permette di avere agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie

Se uno dei figli frequenta l’università va richiesto un apposito ISEE che permette di avere agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie-proiezionidiborsa.it

Nella compilazione dell’ISEE universitario bisogna ricordare che un figlio è a carico dei genitori anche se non convive con loro. E se studia, ad esempio, fuori sede. Lo studente non è considerato a carico solo se al momento della presentazione dell’ISEE ha una buona capacità di reddito e vive al di fuori dal nucleo familiare.

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