È un peccato buttare via i porri perché possono produrre altra verdura totalmente a costo zero senza bisogno di terriccio

porri

Spesso gli Esperti di ProiezionidiBorsa hanno dato dei consigli su come ridurre lo spreco in casa. Questo però non passa solo dal riutilizzo di oggetti che sembrano avere finito il proprio ciclo di vita, ma anche dal cibo stesso. Infatti, ci sarà capitato tante volte di dover gettare nel cestino del cibo ammaccato o di buttare via delle parti di ortaggi e frutta ancora utilizzabili. Per evitare questo problema, soprattutto con i tempi che corrono, oggi spieghiamo come trattare al meglio un esemplare vegetale molto amato sulle tavole degli italiani. Infatti, molti non lo sanno, ma è un peccato buttare via i porri dato che possono moltiplicarsi e creare più esemplari. Scopriamo insieme come.

Di questo ortaggio non si butta via nulla

Al contrario di quanto si pensa molto comunemente, del porro non si butta via nulla. La parte bianca, infatti, è la più tenera e può essere consumata anche a crudo. Quella più scura però non è da meno. Infatti, le foglie scure possono essere utilizzate per creare un brodo vegetale insieme ad altre verdure oppure come base per delle deliziose vellutate. Un processo di lunga cottura porterà queste parti ad ammorbidirsi e poi a tramutarsi in una crema con l’aiuto del frullatore. Se no, le foglie rigide dei porri possono anche essere utilizzate per creare dei deliziosi involtini da riempire con qualsiasi cosa si abbia in frigo. In alternativa, ancora, si può triturare e far seccare, usandole poi per insaporire altre ricette.

È un peccato buttare via i porri perché possono produrre altra verdura totalmente a costo zero senza bisogno di terriccio

Però è con la parte delle radici che può concretizzarsi una vera magia. Basta infatti tagliare via la base del porro con lo spessore di almeno un centimetro. Sui lati poi basta infilzare degli stuzzicadenti. Questi serviranno a tenerlo in equilibrio a filo d’acqua. Quindi, a questo punto, basta riempire di liquido un qualsiasi piccolo contenitore, come ad esempio un vecchio vasetto della marmellata o anche qualcosa di più piccolo.

Appoggiare il pezzo che abbiamo reciso sopra l’acqua. È infatti sconsigliabile immergere tutto il pezzo in acqua perché potrebbe creare dei marciumi radicali che andrebbero poi a rovinare il raccolto. Nel giro di una settimana sarà cresciuto un nuovo porro. Prima di consumarlo è bene aspettare che abbia raggiunto una lunghezza di almeno 10 centimetri. Una volta che è ricresciuto si può ancora sfruttare la parte finale, stavolta piantandola però nella terra.

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