È il momento di ricavare una nuova piantina dall’oleandro ed ecco come si fa

zinnia

Anche se settembre è arrivato non bisogna dimenticare alcuni utili consigli per gestire gli inquilini verdi di casa. Con il grande caldo che ancora in questi giorni si manifesta, l’acqua evapora in fretta, perciò quando si innaffia la terra deve essere bagnata a fondo. Il terriccio vecchio e le piante che si sono seccate possono essere recuperati aggiungendo terra nuova e humus di lombrico. È il momento di ricavare una nuova piantina dall’oleandro, raccogliere i semi delle zinnie e innaffiare bene la rosa azzurra.

Con una cesoia, tagliare alcuni giovani getti che non sono ancora fioriti. Poi piantarli in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, da tenere sempre umidi. In un paio di settimane le talee dovrebbero radicare. Per verificarlo basta rimuovere delicatamente la terra alla loro base. A quel punto si può cominciare a bagnare con un innaffiatoio. Il vaso va tenuto in un angolo riparato dal terrazzo per tutto l’inverno.

È il momento di ricavare una nuova piantina dall’oleandro ed ecco come si fa

Una stupenda pianta ornamentale che molti amano piantare sul balcone o in giardino è la zinnia. Originaria del Messico, è ormai diffusa in tutto il mondo. Sono piante annuali o perenni e possono arrivare anche all’altezza di un metro. Grazie alle loro caratteristiche, sono perfette per le aiuole o le bordure e si possono coltivare sia in vaso che sui terrazzi. Hanno una durata molto lunga, e spesso vengono coltivate a livello industriale perché il fiore reciso appassisce tardi.

Una curiosità: è stata la prima pianta a fiorire sulla Stazione Spaziale Internazionale, nel 2016. Adesso che le zinnie sono in fiore si possono recuperare i semi per l’anno prossimo. Tagliare gli steli sfioriti e farne un bouquet da infilare a testa in giù in sacchetto di carta da appendere in un luogo ombroso e areato. In una quindicina di giorni, i semi cadranno in fondo al sacchetto. Basterà a questo punto recuperarli. Però non bisogna dimenticare che il loro potere germinativo dura circa tre anni. Inoltre, dovranno essere conservati al riparo da luce e umidità, dentro scatole o sacchetti di carta.

Salvare la rosa azzurra dallo shock termico

Se la rosa azzurra di casa in vaso ha un aspetto sofferente potrebbe dipendere dal fatto che non viene bagnata abbastanza. È vero che, essendo una pianta grassa, ha bisogno di poca acqua, ma con le temperature torride di agosto e inizio settembre le cose cambiano. La raccomandazione resta quella di assicurarle una irrigazione frequente. Suggerimento utile: l’esposizione dev’essere a pieno sole e quando la si bagna l’acqua non deve essere troppo fredda. Le radici potrebbero infatti subire uno shock termico che ucciderebbe la pianta.

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